Il regista pone fine a una leggenda metropolitana
James Cameron ha preso posizione per chiarire una delle storie più virali di Hollywood degli ultimi anni: quella secondo cui Matt Damon avrebbe rifiutato il ruolo da protagonista in Avatar rinunciando a un compenso pari al 10% degli incassi del film.
Secondo il regista, però, la realtà è diversa. Cameron afferma che il racconto di Damon non è del tutto accurato e che quell’offerta, in realtà, non è mai esistita.
Negli ultimi due anni è circolato online un video in cui Damon racconta che Cameron gli avrebbe proposto il ruolo di Jake Sully nel kolossal del 2009 in cambio di una percentuale enorme sugli incassi. Il ruolo, come noto, andò poi a Sam Worthington.
Nel video Damon afferma:
“Jim Cameron mi chiamò e mi offrì il 10% di Avatar. Non incontrerete mai un attore che ha rifiutato più soldi di me. Ero nel mezzo delle riprese di Bourne e avrei dovuto lasciare il film in anticipo, mettendo in difficoltà la produzione, e non volevo farlo. Cameron fu molto gentile e mi disse che il film non aveva bisogno di una star, perché la vera star era l’idea. Ma se avessi accettato, mi avrebbe dato il 10%.”
Dato che Avatar ha incassato circa 2,9 miliardi di dollari, il racconto ha alimentato l’idea che Damon abbia perso centinaia di milioni di dollari, compresi i guadagni dei sequel.
Ma Cameron, citando ironicamente Titanic, dice che la verità è “un po’ diversa”.
“In realtà non gli è mai stato offerto il ruolo,” spiega all’Hollywood Reporter. “Non ricordo nemmeno se gli abbia mandato la sceneggiatura. Credo di no. Parlammo al telefono e lui mi disse che avrebbe voluto lavorare con me, che rispettava molto il mio lavoro, che Avatar gli sembrava interessante, ma che aveva già preso un impegno con Jason Bourne e che quindi doveva rifiutare. Ma non c’è mai stata un’offerta. Non c’è mai stato un accordo. Non abbiamo mai parlato del personaggio. Era solo un problema di disponibilità.”
Secondo Cameron, Damon avrebbe poi generalizzato la questione:
“Ora lui ha estrapolato l’idea che ‘ottiene il 10% degli incassi in tutti i suoi film’. Ma se nella sua testa quello fosse stato il requisito per fare Avatar, allora non sarebbe successo. Fidatevi.”
Il regista aggiunge con tono scherzoso:
“Quindi è assolto e non deve più tormentarsi. Matt, va tutto bene! Non ti sei perso niente!”
Cameron ha comunque espresso grande rispetto per Damon, definendo “etica” la sua scelta di non abbandonare un progetto già avviato:
“Mi chiamò personalmente, non volle farlo dire dall’agente. È una persona onorevole. Tutto il mio rispetto per Matt. Mi piacerebbe lavorare con lui un giorno. Ma questa cosa, semplicemente, non è mai accaduta. È stata una fusione di eventi diversi.”
Nel frattempo, Cameron dovette lottare con lo studio per imporre Sam Worthington, allora poco conosciuto. Tra gli altri attori presi in considerazione c’era anche Channing Tatum. Cameron fu colpito dall’intensità grezza di Worthington, e il provino con Zoe Saldaña convinse definitivamente il regista.