Il creatore di Il Corvo ha parlato del sequel al film del 1994 e del suo concept troppo 'avanti' per i tempi
James O’Barr fece conoscere Il Corvo (The Crow) attraverso l’omonima serie a fumetti che debuttò, dopo lunghi rinvii, nel 1989 (il personaggio apparve per la prima volta in “Caliber Presents # 1”). L’antieroe nasce nella notte in cui Eric Draven e la sua fidanzata, Shelly, vengono aggrediti dai membri di una gang dopo che la loro auto ha un guasto. Eric rimane a terra immobile dopo che gli hanno sparato in testa, potendo solo guardare Shelly che viene picchiata selvaggiamente, violentata e finita con un colpo alla testa. Ritenuti morti entrambi, vengono quindi lasciati sul ciglio della strada. Eric muore più tardi nella sala operatoria dell’ospedale mentre Shelly viene dichiarata ufficialmente morta. Il ragazzo viene però resuscitato da un corvo e si mette alla ricerca degli assassini per vendicarsi, procedendo metodicamente a tormentarli uno dopo l’altro.
Guardando ai tre seguiti de I Corvo, il problema più grosso è che non soltanto questi film sono fin troppo simili, ma che soprattutto lo è il personaggio principale. James O’Barr avrebbe quindi voluto vedere come successivo ‘Corvo’ una donna, che avrebbe dovuto morire nel giorno più felice della sua vita … Come ha dichiarato l’autore stesso al recente L.A. Comic-Con:
La mia intenzione era di portarlo in una direzione completamente diversa. Così ho scritto una storia basata su un piccolo incidente capitato a Chicago su una donna che era stata uccisa al suo matrimonio. Mi ricordo di averlo letto nel giornale e che fu solamente una terribile tragedia. Alcuni gangster irlandesi volevano rapinare una delle parrocchie principali di Chicago nel momento dell’offertorio, ma si persero per strada. Finirono nel bel mezzo di un matrimonio e uno dei fidanzati di una delle damigelle, tra gli invitati, era un poliziotto e così cominciò una grande sparatori, la chiesa bruciò e 13 persone rimasero uccise. Quella storia mi è sempre rimasta impressa … quel giorno avrebbe dovuto essere il giorno più felice della vita di qualcuno e invece non avrebbe potuto essere più tragico di così. Quindi la mia idea era ‘Ok, cosa succederebbe se prendessi questo scenario e lo chiamassimo The Crow: The Bride?‘ e lei ritorna indietro. Sarebbe stata super cool, con ancora indosso il suo abito da sposa, con il filo spinato e i chiodi in testa.
In ogni caso, lo studio declinò la proposta e così la sceneggiatura e alcune illustrazioni sono dal 1995 in qualche cassetto della Miramax. Curiosamente, James O’Barr qualche anno più tardi ha visto arrivare nei cinema Kill Bill, curiosamente sempre della Miramax:
Circa quattro o cinque anni dopo, questo film, Kill Bill, esce nei cinema. Sono seduto in sale e mi dico ‘Mi sembra vagamente familiare!’
Per chi fosse interessato a vedere un concept vicino a quello pensato dal papà di Il Corvo, date un’occhiata ad Avenged, pellicola diretta da Michael S. Ojeda incentrata su una ragazza sorda (Amanda Adrienne Smith) che viene brutalizzata da una banda di assassini, i cui componenti vengono da lei predati dopo che lo spirito sanguinario di un guerriero Apache si impossessa del suo corpo senza vita.
Di seguito il trailer: