Alla fine degli anni '60 il regista inglese avrebbe voluto virare verso l'horror, ma nessuno ai vertici apprezzò la sua idea
Dopo la delusione per come vennero accolti da pubblico e critica Marnie (1964) e Il sipario strappato (1966), Alfred Hitchcock cominciò a sviluppare un progetto originale – un film a basso budget su un serial killer necrofilo di New York – il cui titolo venne alternato tra Frenzy e Kaleidoscope, sebbene di solito si faccia riferimento al secondo per distinguerlo appunto da Frenzy, che uscì effettivamente nel 1972.
Lo script si sviluppò in una storia su un giovane bodybuilder che attira le donne verso la loro morte vicino all’acqua, con il primo omicidio che ha luogo nei pressi di una cascata. La polizia di New York decide quindi di mandare un agente donna sotto copertura per cercare di catturare l’assassino in una scena a bordo di una nave da guerra.
Quando Hitchcock inviò una copia della sceneggiatura a François Truffaut, il filmamker francese espresse il suo disagio per il livello di violenza e di sesso esplicito che Hitchcock aveva intenzione di mostrare nel film: “Non mi preoccupo troppo, perché so che tu giri tali sequenza con grande potenza drammatica, non soffermandoti mai su dettagli inutili”.
Come sappiamo, Hitchcock ripescò successivamente il titolo Frenzy per il suo adattamento del 1972 del romanzo di Arthur La Bern del 1966 Goodbye Piccadilly, Farewell Leicester Square. Casualmente, la storia originale presentava un serial killer basato fortemente su Neville Heath …
Di seguito un video con alcuni scorci dal set (senza sonoro):