Il regista ha spento le speranze dei fan
Sono passati più di vent’anni da quando L’alba dei morti dementi (Shaun of the Dead) ha rivoluzionato il cinema horror trasformando Edgar Wright, Simon Pegg e Nick Frost in autentiche icone della commedia britannica. Ma se speravate in un seguito, è tempo di lasciare riposare il sogno: L’alba dei morti dementi 2 non vedrà mai la luce.
Durante la promozione del suo nuovo film The Running Man, Edgar Wright ha chiarito a Polygon che non c’è alcuna intenzione di tornare al suo cult del 2004:
“Molti sequel non si guadagnano davvero il loro posto, perché tutta la storia è già stata raccontata nel primo film. Shaun passa dall’essere un tipo un po’ triste a diventare un eroe alla fine. Quindi è molto difficile iniziare un nuovo film quando non c’è più un arco narrativo evidente.”
Per Wright, il viaggio di Shaun è concluso. E non è un caso: il regista non si è mai considerato un autore “da sequel”. L’unica eccezione, parziale, è la Trilogia del Cornetto (Hot Fuzz e La fine del mondo), che rappresenta più un legame spirituale che una vera e propria continuazione.
Il genere zombie, però, ha dimostrato di saper risorgere all’infinito. L’universo di The Walking Dead continua a espandersi, mentre Benvenuti a Zombieland è riuscito a costruirsi un piccolo franchise con un sequel uscito nel 2019. Non sorprende, quindi, che i fan abbiano sperato in una rinascita anche per L’alba dei morti dementi.
Ma Wright è stato netto: non ha ricevuto alcuna proposta recente per un sequel e non ne sente il bisogno. Anche Simon Pegg la pensa allo stesso modo. A maggio, l’attore aveva ribadito la sua contrarietà all’idea di tornare al Winchester:
“Un secondo film rischia di rovinare l’originale, perché quando lo riguardi pensi ‘Beh, poi affronteranno quell’altra cosa’. La risoluzione smette di avere qualsiasi significato.”
Naturalmente, Wright e Pegg non hanno mai smesso di scherzare sull’argomento. In passato hanno immaginato ipotetici seguiti assurdi, come uno in cui Shaun ed Ed affrontano vampiri a Edimburgo, o un’avventura in un universo parallelo. Idee divertenti, ma solo per gioco.
Alla fine, L’alba dei morti dementi non ha bisogno di un seguito. Rimane un film autonomo, geniale, ironico e sorprendentemente commovente, capace di ridefinire la commedia horror moderna e di influenzare un’intera generazione di registi.