L'attore ha poi ricordato alcuni momenti toccanti della sua carriera
Laurence Fishburne ha raccontato la parte più dolorosa e reale dietro le quinte di Matrix – e non si tratta solo di addestramento mentale.
Durante un incontro al Marrakech Film Festival, l’attore ha ripercorso l’esperienza fisica estrema che ha accompagnato la preparazione del ruolo di Morpheus, spiegando quanto quel periodo sia stato intenso e faticoso.
“Siamo stati essenzialmente i primi attori occidentali a lavorare nello stile di Hong Kong,” ha raccontato Fishburne. “Il coreografo di arti marziali Yuen Woo-ping era molto preoccupato che non saremmo stati all’altezza. Così ci ha allenati duramente, come veri atleti professionisti. Ed è stato durante quell’allenamento che ho capito perché gli atleti vengono pagati così tanto: perché sono sempre nel dolore. Non ogni tanto, come quando vai in palestra e il giorno dopo hai i muscoli indolenziti. Loro sentono dolore tutto il tempo.”
Il risultato di quella fatica è visibile in ogni fotogramma di Matrix, nei combattimenti perfettamente coreografati e nella fisicità dei personaggi. “È tutto ancora nel corpo,” ha detto ridendo. “Avevamo due trainer ciascuno, e ci hanno spinto davvero al limite!”
Durante la conversazione, Fishburne ha anche riflettuto sul proprio percorso artistico, da quello che definisce “un ragazzino di strada sbruffone” di Brooklyn a uno degli attori più versatili della sua generazione, capace di reinventarsi in film come Apocalypse Now, King of New York, Boyz N the Hood e, naturalmente, Matrix.
“Cerco sempre di sorprendere il pubblico,” ha spiegato. “Di cambiare un po’ qui e un po’ lì, così da non risultare mai prevedibile o riconoscibile a colpo d’occhio. Voglio creare personaggi che stupiscano, in cui le persone possano riconoscere sé stesse o qualcuno che conoscono.”
Quell’approccio ha dato vita a interpretazioni iconiche, come Jimmy Jump in King of New York:
“Era un classico ‘two-gun kid’ dei western americani,” ha detto. “Ma l’ho fuso con l’energia di New York, quella dei quartieri dove sono cresciuto, dei graffiti, delle serate hip-hop. Jimmy Jump, per me, è il primo gangster hip-hop del cinema.”
Un altro momento cruciale della sua carriera è arrivato con Boyz N the Hood, dove ha interpretato Furious Styles. L’impatto del film si è rivelato più profondo di quanto immaginasse:
“Un giovane mi si è avvicinato con le lacrime agli occhi per ringraziarmi. Non sapeva bene come esprimersi, ma la sua emozione era fortissima,” ricorda l’attore.
Fu il collega Roger Guenveur Smith a fargli comprendere il significato di quel gesto:
“Mi disse: ‘Non hai capito cosa è successo. Quando hai interpretato Furious Styles, sei diventato il padre di un’intera generazione di ragazzi senza padre.’”
Dalle estenuanti sessioni di allenamento per Matrix ai ruoli che hanno ridefinito generi e rappresentazioni, Laurence Fishburne ha costruito una carriera fondata su dedizione, versatilità e umanità. E anche se alcune memorie fanno ancora male, quelle cicatrici hanno contribuito a creare performance che hanno cambiato per sempre il cinema moderno.