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Titolo originale: Star Wars: The Last Jedi , uscita: 13-12-2017. Budget: $200,000,000. Regista: Rian Johnson.

Mark Hamill e la backstory oscura di Luke bocciata per Gli Ultimi Jedi

27/06/2025 news di Stella Delmattino

L'attore ha svelato quello che aveva in mente per il suo personaggio, troppo eccessivo per Rian Johnson

mark hamill gli ultimi jedi

Mark Hamill ha recentemente rivelato un’idea che aveva immaginato per il passato tragico di Luke Skywalker, ma che probabilmente era troppo cupa per un franchise costruito su speranza, redenzione e avventure adatte alle famiglie.

Ospite nel podcast Bullseye with Jesse Thorn, Hamill ha condiviso una proposta di retroscena per Luke che non è mai arrivata sul grande schermo. Pur rispettando il regista di Gli ultimi Jedi, Rian Johnson, e il suo approccio narrativo, Hamill non è mai stato completamente d’accordo con la scelta di trasformare Luke in un eremita depresso, nascosto sul pianeta isolato Ahch-To.

Hamill riteneva che l’esilio di Luke sarebbe stato più coinvolgente se fosse stato causato da una perdita personale così devastante da distruggere il suo legame con l’Ordine Jedi. Ecco cosa ha raccontato:

“Mi chiedevo: cosa potrebbe spingere qualcuno ad abbandonare una devozione che è praticamente un’entità religiosa, a smettere di essere un Jedi? Beh, l’amore per una donna. Così [Luke] si innamora di una donna, rinuncia a essere un Jedi, e insieme hanno un figlio.

A un certo punto, il bambino, ancora piccolo, prende una spada laser lasciata incustodita, preme un pulsante e muore all’istante. La moglie, devastata dal dolore, si suicida… ma [Rian Johnson] immagino non avesse tempo per raccontare un retroscena del genere. Voleva solo un dettaglio rapido che spiegasse tutto.”

Una storia certamente tragica, ma che forse va oltre ciò che molti fan di Star Wars riuscirebbero ad accettare. Il franchise ha sempre affrontato temi pesanti — dalla caduta di Anakin Skywalker alla morte dei giovani Padawan in La Vendetta dei Sith — ma aggiungere il suicidio di una madre in lutto dopo la morte accidentale del figlio avrebbe potuto superare il limite per l’universo narrativo della saga.

Il retroscena immaginato da Hamill avrebbe portato il lutto e la perdita a un livello quasi insopportabile, spingendo Star Wars verso territori narrativi ancora inesplorati. Alcuni show più recenti, come Andor, hanno osato affrontare tematiche così oscure, ma quando Gli Ultimi Jedi era in sviluppo, il franchise probabilmente non era ancora pronto per compiere quel salto.

Gli Ultimi Jedi ha raccontato invece una storia diversa. Luke si autoesilia per la vergogna e il senso di colpa legati a un momento di debolezza nei confronti di suo nipote, Ben Solo. Quando Luke percepisce il lato oscuro crescere dentro di lui, pensa brevemente di ucciderlo per evitare una nuova minaccia galattica. Ma Ben si sveglia, distrugge il tempio Jedi e spinge Luke alla fuga su Ahch-To.

Luke non abbandona solo l’Ordine Jedi: abbandona la fiducia dei suoi amici più cari, Han e Leia, fallendo come maestro e come zio. Il suo esilio non nasce da un singolo errore, ma da un fallimento emotivo profondo, e dal dolore di aver visto crollare un secondo Ordine Jedi.

Molti fan hanno criticato la rappresentazione di Luke come un uomo spezzato che ha rinnegato tutto ciò in cui credeva, ma altri l’hanno vista come un arco narrativo profondamente umano, un uomo lacerato dalla fede, dal rimorso e dalla ricerca di redenzione. L’approccio di Johnson punta sull’evoluzione del personaggio, piuttosto che su una giustificazione drammatica troppo estrema.

Se il passato immaginato da Hamill fosse stato incluso in Gli Ultimi Jedi, avrebbe cambiato radicalmente il tono del film. Una storia d’amore tragica finita in lutto e disperazione ha una forza narrativa immensa, ma è difficile immaginare che The Last Jedi avrebbe potuto integrare un elemento così tetro senza perdere parte del proprio equilibrio emotivo.

Entrambe le versioni esplorano ferite profonde, ma la scelta di Johnson consente al personaggio di crescere e trovare una via per la redenzione.