Il regista sudafricano ha messo la parola fine sull'annoso progetto, guardando però subito al futuro
Come sappiamo, Neill Blomkamp (District 9, Elysium) ha cercato per molto tempo di sviluppare Alien 5 – che avrebbe ignorato gli avvenimenti di Alien 3 e Alien: La Clonazione e proseguito dall’epilogo di Aliens – Scontro Finale – prima di venire accantonato per l’uscita di Alien: Covenant di Ridley Scott. Ora il regista sudafricano ha sostanzialmente confermato che il suo sequel è “totalmente morto” nel corso di un’intervista in cui ha rivelato inoltre di star pensando a un sequel di District 9.
Blomkamp ha parlato del suo nuovo progetto Oats Studios, che metterà gratuitamente i suoi nuovi cortometraggi online con l’obiettivo di ottenere visibilità e renderli appetibili per farli diventare dei lungometraggi. La stessa tecnica ha già funzionato per lui in passato, visto che District 9 era basato sul successo del suo cortometraggio Alive in Joburg.
Si. Ridley [Scott] è stato uno dei miei idoli mentre crescevo. Ha così tanto talento e ha realizzato questo film che mi ha davvero dato indicato la strada da prendere. Volevo soltanto essere molto rispettoso e non andare in giro calpestando questo mondo che lui ha creato. Penso che se le circostanze fossero state diverse, e non mi fossi sentito tanto vicino a qualcosa con cui lui evidentemente sente una connessione personale enorme, sarebbe potuta andare in modo diverso. Ma volevo essere il più rispettoso possibile.
Scott dal canto suo ha recentemente affermato di poter “continuare a girare per altri sei film”, quindi potrebbe passare molto tempo prima che altri registi riescano a entrare in gioco nel franchise di Alien.
Blomkamp tuttavia non è certo disoccupato. Oltre ai cortometraggi, ha anche dichiarato di aver intenzione di girare un’altra pellicola ambientata nel mondo di District 9:
Pare invece che non ci siano speranze invece di nuove incursione negli universi di Elysium o Humandroid:
Probabilmente no, no. Per farlo bisognerebbe interagire con gli studi che possiedono questi film. Il punto focale della questione qui è soltanto quello di essere autonomi e fare tutto quello che vogliamo.
Sembra evidente da queste parole che Blombkamp sia rimasto un bel po’ scottato dall’esperienza coi grandi studi hollywoodiani e voglia quindi tornare a produzioni più piccole ma molto più libere.