Dopo il successo dei film della Kelvin Timeline iniziati nel 2009 con J.J. Abrams, Star Trek sembrava tornato a nuova vita. Ma dopo Star Trek Beyond (2016), il grande schermo è rimasto silenzioso per nove anni, lasciando spazio solo alle serie su Paramount+.
In quel periodo, Noah Hawley (Fargo, Legion) aveva quasi riportato l’Enterprise al cinema con un film completamente nuovo – scritto, approvato e già in pre-produzione – prima che lo studio lo cancellasse all’ultimo momento.
Ospite del podcast SmartLess, Hawley ha raccontato com’è nato il progetto e perché è stato fermato:
“Ho firmato dopo Lucy in the Sky. Pensai: ‘Mi è piaciuto fare cinema, vorrei provarci di nuovo, ma con qualcosa di più grande’.
Tutti i franchise sono incentrati sulla guerra – Star Wars è guerra, i film Marvel sono guerra. Ma Star Trek non è guerra. Star Trek è esplorazione. È gente che risolve problemi usando l’intelligenza.”
Il regista voleva riportare la saga alle sue origini, puntando più sull’ingegno che sullo spettacolo. Ha citato un momento iconico di Star Trek II: L’Ira di Khan:
“La scena migliore è quando Shatner mette gli occhiali e abbassa gli scudi dell’altra nave. È costata 45 centesimi, ma dimostra che è più furbo di Khan.”
Hawley ha poi svelato quanto fosse avanzato il progetto:
“Andai da Paramount e proposi un’idea originale. Non c’era Chris Pine, non era legato a nulla di esistente. L’ho scritto, e loro dissero: ‘Ci piace, prepariamolo’. Stavo per trasferirmi in Australia, avevamo prenotato i teatri di posa.”
Il film era quindi pronto per le riprese, con un nuovo cast e una storia completamente inedita. Poi è arrivato il cambio di leadership:
“Come succede a Hollywood, Jim Gianopulos, che allora dirigeva lo studio, portò dentro qualcun altro a capo della divisione film.
E la prima cosa che fecero fu cancellare il mio Star Trek. Dicevano: ‘Come facciamo a sapere che piacerà alla gente? Dovremmo fare un film di transizione con Chris Pine, giocare sul sicuro’. E così è svanito.”
Il paradosso? Quella “scelta sicura” non si è mai concretizzata. Nessun nuovo film con Pine, e lo Star Trek di Hawley è rimasto nel limbo.
Il regista – noto per trasformare franchise complessi in esperienze originali – ha dimostrato ancora una volta di capire l’essenza del brand: meno guerra, più scoperta e ingegno umano.
Hawley non ha però rinunciato del tutto al progetto:
“Ho parlato con David Ellison di recente. Gli ho detto: ‘Non avete ancora fatto un film di Star Trek. Il mio è lì, e io lo adoro’.”
Con David Ellison e Skydance ora alla guida di Paramount, una piccola speranza rimane: lo script esiste, e il regista è ancora entusiasta. Forse un giorno, l’Enterprise tornerà al cinema proprio come lui l’aveva immaginata — non per combattere, ma per esplorare.