Il regista condisce l'ennesima commedia coi morti viventi con un'insolita ambientazione altoatesina infarcita di clichè locali
Ci sono alcuni film di genere il cui titolo è proprio la parte migliore, se non addirittura il loro unico punto di forza. Pensate a Sharktopus (2010) o Sharknado (2013) – titoli che esplicitano immediatamente il particolare sottogenere della pellicola (ovvero i film con gli squali) e che imprimono anche al filone una direzione inaspettata e quasi sempre assurda (uno squalo-piovra e squali che si spostano e attaccano dentro a un tornado!). Il problema è che questi titoli non sono solo la cosa migliore, ma hanno già ben confezionato e consegnato un’idea divertente che poi i lungometraggi stessi non possono che semplicemente ripetere fino alla nausea. Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl (Beautiful Girl) corre lo stesso rischio: il titolo rende noto, tutto in una volta, che ci troviamo di fronte sia a un B-movie che a un altro membro delle scatenate orde apparentemente infinite di pellicole con i non morti, con la variante della sua ambientazione teutonica (o, nello specifico, austriaco/altoatesina) – mentre il riferimento ai lederhosen (i tradizionali pantaloni corti di cuoio con bretelle) suggerisce un approccio più ampio e turistico agli stereotipi culturali di quelle località alpine.
L’unico elemento praticamente non svelato nel titolo è quindi lo snowboarding – in un primo momento mero veicolo per mostrare qualche acrobazia estrema sulle piste, ma alla fine l’unica arma rimasta a disposizione di Steve e Branka per affrontare efficacemente i non morti alpini in una serie di movimentati e divertenti momenti di massacro piuttosto gore e inventivi (buono il livello degli effetti speciali prostetici). Il vero miracolo è però che questa storia di amanti della neve riesce in qualche modo a distinguersi dall’altrimenti del tutto simile Dead Snow (2009) – per lo più per pura mancanza di nazisti astiosi e dei panorami della Norvegia …Si tratta tuttavia di un’opera del tutto auto-consapevole. Sotto assedio e molto incerto sul da farsi, Josh a un certo punto chiama suo cugino, un amante del genere horror che abita a Copenhagen, per un consiglio, che poi riassume così: “Dipende davvero dal tipo di film di zombie in cui ci troviamo!”
Di seguito il trailer ufficiale di Attack of the Lederhosen Zombies: