Il regista di Hong Kong dà fondo a tutto il suo talento per organizzare alcune delle scene d'azione più spettacolari della sua filmografia, aiutato dalle prove fisiche di Eddie Peng e Zhang Hanyu
Spettacolare e pirotecnico, Dante Lam (la nostra intervista esclusiva) con il suo Operation Mekong (湄公河行动) usa il grande budget a disposizione fino all’ultimo Remimbi, mantenendosi in linea con i suoi precedenti blockbuster Fire Of Conscience e Stool Pigeon e riscattandosi dalle ultime debacle, quali That Demon Within (2014) e To The Fore (2015) .
Protagonisti dell’operazione sono il capitano Gao Gang, incarnato dalla star cinese Zhang Hanyu (Back to 1942), e l’agente Fang Xinwu, cui dà volto l’iconico Eddie Peng (Unbeatable), che iniziano una pericolosissima caccia all’uomo, partendo alla ricerca del cinico e sanguinario boss del cartello, Naw Khar. In una successione di sequenze grandiose, inseguimenti letali e scontri a suon di pugni e calci volanti, il film ricorda per alcuni versi gli eccessi ipercinetici e le trovate narrative dell’occidentale Mission: Impossible, primo fra tutti l’uso da parte di Fang Xinwu di parrucche, barba e appendici varie per cambiare il proprio aspetto, confondere i suoi inseguitori e seminarli con astuzia. Sempre afferente allo spy movie, allo stesso modo la macchina diegetica risente visibilmente dell’esempio di Ocean’s Eleven (e dei sequel), di cui ricorda il macchinoso intreccio nel piano machiavellico per catturare i malviventi.
Senza dubbio magniloquente, a volte al limite del kitsch, in Operation Mekong viene dispiegato un nutrito armamentario militare e tecnologico, tra elicotteri, microchip di localizzazione ed equipaggiamenti di ogni tipo, in una apologia dell’efficienza tecnica e strategica delle forze dell’ordine cinesi, che rispondono prontamente all’assassinio di loro concittadini, chiaro segno di forza e grandezza della nazione. Se allora immediatamente traspare una glorificazione della Cina certo un po’ troppo visibilmente propagandistica, pegno necessario per ottenere i fondi per una produzione di tale portata, tuttavia il fatto non disturba troppo, dacché al contempo è fornito allo spettatore un mix riuscito di acrobazie al volante e su acqua, sparatorie ed esplosioni, con decine di comparse, lasciando i fan pienamente soddisfatti.
La descrizione indulge su particolari estremamente scabrosi, sono addirittura ritratti narcotrafficanti / soldato bambini mentre si drogano e giocano alla roulette russa, con il loro capo che addirittura scommette sulle loro vite. E’ rappresentata allora una realtà che rievoca in parte la serie Narcos, ma in una declinazione forse addirittura più truce e radicalizzata, per definire tale nemico come male assoluto, senza ombra di dubbio. Infine, menzionando possibili accordi tra industriali cinesi e cartelli, viene anche suggerita l’idea che il diffondersi del crimine arrivi a toccare anche la Repubblica Popolare…
Sorprendente al punto giusto sotto molteplici punti di vista, anzitutto per ciò che concerne gli stunt e le scene di gruppo, Dante Lam ci regala un ottimo prodotto di intrattenimento, che gli amanti del genere non potranno che apprezzare.
Di seguito il trailer internazionale di Operation Mekong: