Avere nel cast Jean-Claude Van Damme, David Bautista e Gina Carano non basta quando non si ha la minima idea di come si gira un film d'azione
Se uno volesse essere molto gentile – ridicolmente gentile – potrebbe descrivere Kickboxer – La Vendetta del Guerriero (Kickboxer Vengeance) come l’equivalente con le arti marziali di Creed. Anche questo è infatti essenzialmente un remake di un “classico” in cui la ex star (in un caso Sylvester Stallone, qui Jean-Claude Van Damme) diventa il mentore di un giovane protagonista del ring, quindi il paragone non è poi così azzardato. Se parliamo di qualità invece, la disparità è enorme.
Incapace di eliminare l’assassino di suo fratello, Kurt trova allora un nuovo allenatore nel misterioso Maestro Durand (Van Damme), che lo aiuterà a diventare un combattente imbattibile. Tra i suoi alleati ci sarà anche la procace poliziotta thai Liu (Sara Malakui Lane), a quanto pare l’unico esponente delle forze dell’ordine onesto sulla piazza, che chiaramente si invaghirà del lottatore, ovviamente ricambiata.
Nella nuova fatica del regista John Stockwell (Crazy / Beautiful, Turistas), il Kurt interpretato da Moussi è un personaggio senza vita, non certo aiutato dai dialoghi blandamente monosillabici che ha il compito di recitare. La sua performance priva di espressività è qualcosa da ammirare, un’anima confusa, gli occhi costantemente sbarrati, apparentemente stordito dalla luce dei riflettori. Si ha la sensazione che Stockwell e gli sceneggiatori Dimitri Logothetis e Jim McGrath abbiano limato ogni linea di dialogo fino alla sua forma più concisa, per paura che gli attori inesperti non sarebbero suonati credibili per più di qualche parola alla volta.
Per tutto il film, mentre Kurt e il Maestro Durand viaggiano da un luogo all’altro, vengono talvolta disturbati da sequenze d’azione mal coreografate, scadenti diversivi che durano pochi minuti e che non portano ad alcune esaltazione o una presa sullo spettatore. Una qualche baruffa scoppia all’incirca ogni dieci minuti o giù di lì più che altro per cercare di tenere senza successo movimentata la narrazione. Se Kickboxer – La Vendetta del Guerriero fosse riuscito a raggiungere un livello più febbrile di intensità sulla scorta delle folli sequenze estese di The Raid o Mad Max: Fury Road, ci si sarebbe pure potuti distrarre – per qualche istante almeno – dalla schiacciante ignavia del tutto.
Durante una delle ultime sequenza di inseguimento, si vedono dei lavoratori portare nuove pile di bicchieri lungo una strada, che prevedibilmente finiscono in frantumi dopo pochi istanti, mentre uno dei nostri eroi beffardo piazza un ‘Ops!’ come battuta di chiusura. Attenzione, non si tratta di una parodia ironica, ma piuttosto di una vecchia e polverosa gag strappata direttamente da una mezza dozzina di altri film, e soprattutto senza nessun effetto fecondo.
Se Kickboxer – La Vendetta del Guerriero non riesce a raggiungere cotanta gloria, il punto più misericordioso del film arriva quando il Maestro Durand / Van Damme lega il suo discepolo a un letto e giocosamente lo bastona con una canna di bambù, così da abituare il nostro eroe al dolore. Più siete fan del campione belga e più godrete di questa divertente, seppur breve, scena comica.
Il resto del cast è invece decisamente ai limiti della comparsata (specie Gina Carano, inspiegabilmente relegata al ruolo ben poco action di spietata donna d’affari / organizzatrice di scommesse), e comunque senza colpe, visto il quasi nulla che la sceneggiatura gli ha dato su cui poter lavorare. Per capirsi, a confronto, la prova di Bautista in Guardiani della Galassia appare profondamente ricca di sfumature. Qui, il fisico muscoloso – troppo per la Muay Thai – dell’ex campione WWE fa tutto il lavoro al posto suo, anche perchè il personaggio è per lo più muto, fatta eccezione per un paio di uscite dimenticabili.
Vale la pena notare che persino i film d’azione più scadenti spesso sono meno interessati a trama e personaggi che agli scontri automobilistici o alle risse. Questi elementi esplosivi sono esattamente quello che il pubblico solitamente paga per vedere. Eppure qui, anche i combattimenti sono noiosi e mediocri, tra cui un pedissequamente prevedibile round finale a “pugni ricoperti di vetri rotti”, che ha l’aria di essere stato accorciato in fase di montaggio per raggiungere un visto censura dell’MPAA più adeguato a tutti.
VLVDG funziona meglio, o più probabilmente esclusivamente, come esercizio di nostalgia per coloro che riguardano con affetto al tipo di assurda azione da B-movie dei film in cui la Cannon si era specializzata nel corso degli anni Settanta e Ottanta. Tutti gli altri però lo valuteranno probabilmente come un ritorno al passato che non avrebbe dovuto essere resuscitato.
Di seguito il trailer ufficiale di Kickboxer – La Vendetta del Guerriero: