Dalla Corea del Sud arriva una ghost story che solo in apparenza è qualcosa di già visto
Può il genere superoistico essere trattato in modo completamente differente, in una chiave di lettura psico-horror o paranormale? A darci una risposta in tal senso è la nuova perla di cinema di genere nascosta di Netflix: il coreano Scomparse (경성학교: 사라진 소녀들, 2015), diretto da Hae-young Lee (Je-bool-chal-ssi I-ya-gi).
I primi fotogrammi traggono certo in inganno, in principio si assiste alle tipiche atmosfere e iconografia da horror asiatico, in particolare giapponese – o coreano che spesso trae ispirazione da quest’ultimo. La storia segue un gruppo di adolescenti, con le solite amicizie, gelosie e piccole soverchierie, a cui si sommano i tipici elementi sinistri, le stanzone vuote e scricchiolanti di un convitto infestato, le visioni inquietanti e l’apparizione di spiriti minacciosi negli angoli bui (un po’ alla The Grudge o alla The Ring).
In un gioco di ambigui richiami, allora, la nuova arrivata – secondo convenzione poco gradita alle compagne – sostituisce una studentessa che ha abbandonato poco prima la scuola da un giorno all’altro, in circostanze decisamente poco chiare. Intanto le sparizioni si susseguo, in una sorta di climax claustrofobico, e Joo-ran inizia a cercare di fuggire, sempre più consapevole che l’istituto nasconda un terribile segreto.
Un film tanto particolare e inaspettato, che vale la pena scoprire per le sue mille sfumature, seppur l’unica sensazione che incombe fino ai titoli di coda sia quella di un’incredibile tristezza.
Di seguito il trailer di Scomparse: