Kate Beckinsale sembra la prima a non credere più in una saga che ormai dice male anche quel poco che avrebbe da dire
Qual è il punto di un film sulla guerra tra vampiri-licantropi se questa viene combattuta con le mitragliatrici? Questa è una domanda a cui non viene mai data completa risposta in Underworld: Blood Wars, l’ultimo capitolo di una saga piuttosto insipida, che sta dimostrando di essere immortale almeno quanto i suoi protagonisti (il primo già non memorabile film è arrivato nelle sale nel 2003).
L’ultima di queste fatiche soprannaturali sinuosamente vacue era uscita ben cinque anni fa, quindi si ricomincia con l’attrice londinese che nella scena di apertura (in stile Resident Evil per capirsi) riassume per chi si fosse unito solo ora al franchise – o le avesse comprensibilmente rimosse – le puntate precedenti, riportandoci in pari con la situazione della succhia-sangue “portatrice di morte” Selene, con le varie congreghe di vampiri e la loro lotta in corso con i Lycans, con la figlioletta messianica di Selene il cui sangue potrebbe porre fine alla lotta millenaria ecc. ecc. ecc.
David (Theo James, Divergent) sbuca presto fuori dall’ombra per dare una mano alla protagonista, che è braccata sia dai compagni vampiri che dai lupi mannari; poco dopo però, i due vengono chiamati di nuovo nella congrega europea di vampiri per addestrare le truppe in vista di un attacco imminente da parte del leader dei Lycans, Marius (Tobias Menzies, Outlander), il quale è ossessionato dalla ricerca della figlia di Selene, che da molto tempo ormai ha fatto perdere le sue tracce. La neo eletta membro del consiglio di vampiri Semira (Lara Pulver, Da Vinci’s Demons) ha fatto pressioni per ottenere l’aiuto di Selene, ma nasconde in realtà piani ben diversi.
La regista Anna Foerster (una veterana della TV che fa qui il suo debutto sul grande schermo) e lo sceneggiatore Cory Goodman (The Last Witch Hunter – L’ultimo cacciatore di streghe) non sono del tutto privi di idee comunque; sono presenti almeno tre o quattro momenti da “Ehi, questo è figo!” sparsi nel film, tra cui uno in cui la Beckinsale scivola sul ghiaccio in ginocchio e con una spada per romperlo e poi fa una curva a 180 gradi. Per lo più però importa ben poco di quello che accade: Semira prova ad emergere come il personaggio con più potenziale non volutamente comico (“Non pensare, ti farai male”, dice a un certo punto al suo spasimante di lunga data), ma purtroppo viene ben presto tarpata dalle inutili macchinazioni della storia, e le attese scene di combattimento sono montate così approssimativamente che a malapena lasciano un qualche segno.
Per chi tra le lettrici se lo stia chiedendo (?), James è il solito bellimbusto monoespressivo, ma – probabilmente consapevole di ciò – Anna Foerster lo tira fuori della sua maglietta in maniera sorprendentemente veloce. E poi c’è Kate Beckinsale, la cui straordinaria e sorprendente prova in Amore e Inganni dello scorso anno è lì a ricordarci prepotentemente quanto sia in grado di dimostrare le sue abilità di attrice, quando una pellicola si preoccupa un minimo di darle qualcosa su cui lavorare.
Selene sembra ben disposta a mettersi questa storia alle spalle per la maggior parte della durata di Underworld: Blood Wars, ed è difficile non desiderare che anche la sua interprete faccia lo stesso.
Di seguito il trailer ufficiale italiano di Underworld: Blood Wars, nei nostri cinema dal 6 aprile: