Il regista australiano riemerge dall'oblio con un'opera intrisa di musica metal di cui il protagonista Ethan Embry è il perfetto frontman
Se siete tra gli appassionati che prestano molta attenzione ai film indipendenti e / o horror australiani, allora probabilmente avrete visto The Loved Ones, il debutto cinematografico di Sean Byrne premiato in molti festival di settore nel 2009 e poi confinato senza tante cerimonie a un’uscita direttamente in DVD dalla Paramount. Il film avrebbe meritato senza dubbio miglior sorte, ma la buona notizia è che è ora approdato su alcune piattaforme il nuovo horror del regista – anch’esso dopo due anni di quasi-oblio, visto che è del 2015 … – ed è altrettanto interessante.
Ethan Embry interpreta Jesse Hellman, grande appassionato di musica metal e amorevole padre di famiglia (che ricorda molto Matthew McConaughey). E’ un pittore di professione, ma per badare al meglio ai suoi cari è dovuto scendere a compromessi, mettendo da parte il macabro estro personale per realizzare opere su commissione che raffigurano più rassicuranti farfalle. Jesse è però realista e sopporta felicemente queste richieste mediocri, così che sua figlia Zooey (Kiara Glasco) e sua moglie Astrid (Shiri Appleby) possano vivere la vita confortevole che meritano. Sappiamo tutti che i lavori creativi non pagano molto bene, quindi Jesse deve ripiegare su una casa in super sconto e dal passato oscuro – molto più sinistro rispetto alla ‘semplice’ morte di marito e moglie che gli sono stati comunicati al momento della firma. Appena Jesse entra nella nuova casa (corredata da un ampio studio dove può lavorare indisturbato), una sinistra voce – che non è esattamente quella di una Musa – inizia a risuonare nella sua testa, spingendolo a black-out che si traducono tuttavia nelle sue opere più brillanti e allo stesso tempo più inquietanti. Poi Jesse incontra Ray, e il vero male prende forma.
Il non-così-misterioso Ray è interpretato da Pruitt Taylor Vince, che si presenta come la vera forza maligna del film e che anche fisicamente è tutto l’opposto del protagonista, estremamente – e insolitamente per un ruolo del genere – tonico e muscoloso. Vestito perennemente di una tuta rosso acceso, i suoi genitori erano i precedenti proprietari della casa di Jesse – alias i deceduti. Si scopre che l’uomo aveva udito le stesse voci che ora tormentano il pittore, che però nel caso del primo lo avevano spinto a fare “cose cattive”. Ray tuttavia ha provato a opporsi, strimpellando accordi ritmici sulla sua chitarra Gibson Flying V rossa per combattere la cantilena ipnotica trasmessa dalla frequenze del Diavolo in persona (gentilmente concesse dal gruppo di drone doom metal dei Sunn O))))). Se da un lato abbiamo quindi quella che dovrebbe essere la figura centrale della pellicola, dall’altra la performance di Taylor Vince è, come giusto che sia, terribilmente minacciosa – anche se in un qualche modo innocente.
Dopo Cheap Thrills, Late Phases e The Guest, l’attore porta a compimento una crescita costante, dimostrando qui tutto il suo potenziale. Sia che stia dipingendo ipnoticamente o cercando ferocemente di proteggere la sua famiglia, l’intensità – e la fisicità – di Embry fanno continuamente capolino da dietro le scompigliate ciocche di capelli inzuppate di sudore. Sulla sua maglietta si legge “Trova ciò che ami e lascia che ti uccida” e la lenta discesa nella lacerante follia che lo attanaglia è palpabile a ogni sua inquadratura. Niente da dire nemmeno sulla Glasco, che interpreta con sorprendente maturità una ragazzina rockettara tosta, ma pur sempre spaventata, e sulla Appleby, che arrotonda la famiglia imprimendo una forte natura materna al personaggio, ma resta Embry l’incarnazione del guerriero metal che non ha la benché minima simpatia per il Diavolo.
Purtroppo, come detto in apertura, la storia sembra volersi ancora una volta ripetere, visto che sono passati già due anni dall’effettiva presentazione di The Devil’s Candy e il regista non sembra aver iniziato alcun nuovo progetto nel frattempo … Auguriamoci solo non debbano passare altri sette anni.
Di seguito il trailer ufficiale: