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Voto: 5/10 Titolo originale: The Twin , uscita: 06-04-2022. Budget: $2,620,000. Regista: Taneli Mustonen.

The Twin – L’altro volto del male: la recensione del film horror di Taneli Mustonen

21/07/2022 recensione film di Marco Tedesco

Teresa Palmer è la brava protagonista di un'opera estremamente derivativa, un esercizio di stile visivamente intrigante ma senz'anima

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In The Twin – L’altro volto del male, un’antica leggenda finlandese sostiene che, se si mette la mano su una preistorica pittura di ocra rossa e si esprime un desiderio, questo verrà esaudito. Quando il giovane Elliot (Tristan Ruggeri) fa esattamente questo, chiede la resurrezione del suo gemello identico Nathan, recentemente scomparso in un incidente stradale. Mentre si verificano comportamenti inquietanti, la madre di Elliot, Rachel (Teresa Palmer), arriva a credere che Nathan sia ritornato per perseguitare la famiglia, forse addirittura per possedere Elliot.

Oppure, forse, suo marito Anthony (Steven Cree), che ha trasferito la famiglia da New York alla sua patria finlandese, ha intenzione di ‘assimilarla’ nella sua setta scandinava? O ancora, gli abitanti pagani del luogo intendono usare Elliot nei loro rituali satanici?

the twin film palmer 2022 poster The Twin ricorre a diversi cliché nel tentativo di diventare l’ennesimo horror “colto” che utilizza il genere per esplorare il modo in cui le persone elaborano la tragedia e il dolore. Purtroppo, la storia presenta troppi depistaggi e un colpo di scena che mette a dura prova la credibilità generale, spedendo il potenziale impatto emotivo al di sotto delle aspettative.

La premessa ha delle potenzialità. Anthony e Rachel trasferiscono la loro famiglia in una casa confortevole, anche se ‘elaborata’, nel nord della Finlandia dopo la loro perdita, sperando in un nuovo inizio. Ma Rachel si sente spiazzata ed ‘estranea’ in una comunità in cui Anthony si sente invece a casa. Quando Elliot esprime il suo desiderio, inizia a comportarsi in modo strano, giocando con quello che sembra essere un amico immaginario di nome Nathan, ma poi afferma: “Non sono Elliot. Io sono Nathan. Elliot non c’è più”.

In qualche modo, Anthony sembra non preoccuparsi dello strano e sempre più inquietante comportamento di Elliot, e lo stesso fa il medico locale, con grande frustrazione di Rachel.

Le scene in cui Anthony parla in finlandese non vengono volontariamente sottotitolate, aumentando così l’alienazione e il senso di persecuzione di Rachel. Che scelta ha se non quella di credere a Helen (Barbara Marten), la ‘matta del villaggio’ quando allude a una vasta cospirazione pagana? “Non sono pazza”, assicura Helen a Rachel, “tutti gli altri lo sono”. Sembra abbastanza convincente. E così, Rachel si mette alla ricerca delle prove che Nathan è tornato e che gli abitanti xenofobi della città sono in qualche modo coinvolti.

È un’opera che si descrive al meglio attraverso le sue allusioni lampanti ad altri film dell’orrore. La paranoia di Rachel e lo schieramento di Anthony con la gente del posto non possono non ricordare gli inganni e i tradimenti di Rosemary’s Baby (1968), con tanto di sogni allucinatori che predicono i pericoli futuri. Quando la donna scopre che gli abitanti pagani del luogo stanno tramando per trasformare suo figlio in un ospite per l’ “Incubo Eterno”, sentiamo odore di Il Presagio (1976) e delle forze empie che ‘costringono a fare cose strane’.

L’ambientazione scandinava di The Twin e i comportamenti rituali, tra cui l’altalena nuziale e la corona di frumento, evocano invece l’immaginario folk-horror esplorato di recente in Midsommar (2019).

Tuttavia, attingere da materiale consolidato non è sufficiente a far deragliare un buon film, ma solamente una narrazione degna e personaggi sostanziosi possono superare l’ostacolo delle somiglianze. Purtroppo, The Twin è talmente impegnato a saltare da un’idea vagamente familiare all’altra che i suoi personaggi non riescono mai a emergere e a trascinarci nel loro viaggio.

La cosa peggiore è che il colpo di scena finale priva il film di qualsiasi credibilità o sostanza emotiva (seguono SPOILER necessari, passate al prossimo paragrafo per evitarli). Nelle ultime scene, Anthony rivela che i due non hanno mai avuto un gemello. Al contrario, hanno avuto solo Nathan, che è morto nell’incidente d’auto. Da allora, Rachel è caduta nell’angosciosa illusione che Nathan avesse un gemello di nome Elliot, sopravvissuto all’incidente. Come nel caso de Il sesto senso (1999), si tratta di un colpo di scena che spinge lo spettatore a ripensare a tutte le interazioni tra i personaggi viste fino a lì, giudicando quanto bene il regista Taneli Mustonen (Lake Bodom) e lo sceneggiatore Aleksi Hyvärinen abbiano disseminato indizi o si siano attenuti alla logica delle loro scelte di trama. Certamente, The Twin – L’altro volto del male non può essere biasimato in questo senso.

the twin film 2022 Teresa PalmerTuttavia, il film passa così tanto tempo a creare false spiegazioni che dimentica di trasformare Rachel e Anthony in personaggi almeno bidimensionali capaci di rendere il twist una rivelazione emotiva.

In ogni caso, il direttore della fotografia Daniel Lindholm cattura alcune splendide immagini di Tallinn, la capitale dell’Estonia. Tramonti arancioni e viola, nevicate pomeridiane e colori autunnali accentuano le immagini, così come gli abiti caldi e gli interni in legno.

Mettendo da parte gli elementi da horror psicologico, The Twin fa venire voglia di avvolgersi in una coperta e bere una cioccolata calda. Tutti sono vestiti con maglioni soffici e i colori della terra, e i caminetti, l’arredamento accogliente e la bellezza dei paesaggi contrastano tremendamente con l’orrore latente.

In definitiva, The Twin soffre di un disturbo comune all’horror moderno: l’eccessiva dipendenza dalle allusioni. Taneli Mustonen offre inizialmente un concept intrigante e un’atmosfera di presagio, e Teresa Palmer offre un’interpretazione ammirevole per tutto il tempo.

Tuttavia, nulla di tutto ciò risuona emotivamente ‘vero’, perché è tutto così familiare e il regista non fa abbastanza per distrarci dal pensarci costantemente. La storia è presa da altri film, senza dubbio amati dai realizzatori, e semplicemente riproposta – col risultato di apparire come un vuoto esercizio piuttosto che qualcosa di personale o unico.

Niente però deve far pensare che le vecchie idee non possano essere riconfigurate in modo soddisfacente o innovativo. Nonostante la loro onnipresenza nel genere, bambini inquietanti, assi del pavimento scricchiolanti e membri di sette pagane squilibrati potrebbero essere ricombinati in un film vincente, se soltanto trattati in modo appropriato. Purtroppo, The Twin è un miscuglio di stereotipi familiari e ‘commerciabili’, e non una storia nata dal cuore.

Di seguito trovate il trailer italiano di The Twin – L’altro volto del Male, nei nostri cinema dal 20 luglio: