Thomas Jane rivede il suo Frank Castle: “Ero il Punitore sbagliato”
28/11/2025 news di Stella Delmattino
L'attore è tornato con grande sincerità sul film del 2004

Nel 2004 Thomas Jane vestiva i panni di Frank Castle, alias The Punisher, il celebre antieroe Marvel. Il film diretto da Jonathan Hensleigh non fu un grande successo commerciale, ma nel tempo è diventato un piccolo cult grazie alla sua interpretazione: un uomo distrutto, guidato solo dalla rabbia e dal senso di giustizia personale.
Jane, da sempre appassionato di fumetti, ha più volte espresso affetto per quel ruolo. In particolare, nel 2012 aveva persino prodotto e interpretato il corto The Punisher: Dirty Laundry, amatissimo dai fan, che restituiva l’anima più cupa e viscerale del personaggio.
“Ero molto appassionato al progetto,” ha raccontato. “Ho realizzato un cortometraggio intitolato Dirty Laundry che ho prodotto e messo insieme. Mi sono divertito moltissimo e sono davvero grato di essere stato accolto in quel mondo. Sono un grande fan dei fumetti.”
Eppure oggi, a distanza di vent’anni, Jane offre una riflessione sorprendente: si considera un attore fuori parte per quel ruolo.
“Mi ritengo un po’ un errore di casting,” ha ammesso.
Il motivo, spiega, è legato all’origine culturale di Frank Castle.
“Il personaggio è nato negli anni ’70, come antitesi alla mafia italiana. In quegli anni la criminalità organizzata sembrava aver conquistato il mondo, e da lì è nato anche Il Padrino,” ha detto. “Frank era la risposta a tutto questo. Francis Castiglione. Io non sono quell’uomo. Ho dovuto tingermi i capelli di nero e diventare qualcun altro.”
Per Jane, l’identità italoamericana del Punitore è parte integrante della sua essenza: un reduce segnato dalla guerra, ma anche dal senso di colpa e da un background sociale ben preciso. È quell’intreccio culturale che dà profondità al personaggio, rendendolo più di un semplice giustiziere.
Nonostante ciò, l’attore non rinnega la sua esperienza, anzi la ricorda con gratitudine.
“Mi sono divertito e ho fatto del mio meglio,” ha dichiarato. “Sono molto grato per quell’occasione, ma non ero quell’uomo.”
Jane ha anche espresso ammirazione per Jon Bernthal, che ha ereditato il ruolo di Frank Castle nelle serie Marvel-Netflix e presto nel nuovo universo cinematografico Marvel.
“Bernthal è perfetto per quel personaggio,” ha detto senza esitazioni.
Le sue parole non trasmettono amarezza, ma piuttosto una consapevolezza matura: Thomas Jane riconosce il proprio contributo, pur ammettendo di non incarnare appieno l’essenza del personaggio. E questa onestà aggiunge spessore alla sua interpretazione, che rimane una delle più malinconiche e umane nella storia del Punitore sullo schermo.
Nel film del 2004, il suo Frank Castle era un uomo devastato, che cercava giustizia in un mondo senza redenzione. Un eroe tragico, lontano dagli eccessi supereroistici e vicino alla disperazione dei noir più duri. Oggi, il suo sguardo retrospettivo non sminuisce quella performance: la arricchisce, trasformandola in una riflessione sull’identità, sulla coerenza dei personaggi e sull’autenticità nel racconto cinematografico.
Jane conclude con un senso di riconciliazione:
“Sono felice di aver fatto parte di quel mondo. Anche se non ero il Frank Castle perfetto, ne sono fiero.”
E forse è proprio questa sincerità a rendere la sua versione ancora viva nel cuore dei fan: un Punisher imperfetto, ma profondamente umano.
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