Un altro brutto tonfo al botteghino per lo studio
Il sogno digitale di Disney si è trasformato in un incubo al neon. Secondo quanto riportato da Deadline, il kolossal Tron: Ares, terzo capitolo della storica saga sci-fi iniziata nel 1982, si prepara a una perdita stimata di 132,7 milioni di dollari, nonostante un budget faraonico di 220 milioni e un cast che include Jared Leto, Greta Lee e Jeff Bridges.
Diretto da Joachim Rønning, il film ha incassato solo 105 milioni di dollari nel mondo (poco più di 1 in Italia) dopo il secondo weekend in sala, con un crollo del 67% al botteghino americano. Secondo le proiezioni, anche includendo gli introiti da home video, TV e streaming, Tron: Ares non riuscirà a coprire i costi di produzione e marketing (stimati complessivamente in oltre 347 milioni di dollari).
Il progetto, pensato per rilanciare la saga dopo Tron: Legacy (2010), è stato vittima di una sceneggiatura debole e di una visione confusa, come hanno ammesso diversi addetti ai lavori. L’idea di investire un quarto di miliardo in un franchise “dormiente da quarant’anni” con protagonista Jared Leto è stata definita “un azzardo folle”.
Il film è stato penalizzato anche da un pubblico troppo maturo (il 70% degli spettatori aveva più di 25 anni) e da scarso appeal tra i giovani, con solo il 6% di spettatori tra i 13 e i 17 anni. Il punteggio CinemaScore B+ riflette una reazione tiepida: non abbastanza per creare passaparola positivo.
Tron: Ares, che racconta l’incontro tra mondo reale e universo digitale, avrebbe dovuto fungere anche da promozione per le attrazioni dei parchi Disney ispirate alla saga, come quelle a Shanghai e Orlando. Tuttavia, il fallimento al botteghino mette in dubbio il futuro della serie, già definita da molti “un franchise morto”.
Come accaduto in passato con Blade Runner 2049 o Superman Returns, solo il tempo dirà se Tron potrà tornare a brillare. Ma per ora, la realtà virtuale di Disney è rimasta senza energia.