A 20 anni di distanza, il protagonista ha ricordato lo scetticismo dell'epoca nei confronti dei fumetti al cinema e il sottile razzismo dell'industria
Assieme a Black Panther, in uscita nei cinema in questi giorni, Blade è recentemente ritornato prepotentemente tornato a far parlare di sé a 20 dal primo adattamento per il grande schermo. E’ stato proprio Wesley Snipes, storico interprete del vampiro ‘diurno’, a rivelare il suo progetto precedente di realizzare la prima versione cinematografica dell’ero nero della Marvel nei primi anni ’90, il cui fallimento lo portò appunto a Blade, film di riferimento non solo per gli eroi afroamericani, ma anche per gli adattamenti dei fumetti in generale.
Non va dimenticato infatti che Blade – che fu diretto da Stephen Norrington – fu un grande successo al botteghino molto prima dell’esplosione del MCU e affini.
In ogni caso, in una recente intervista, l’attore ha ricordato che non solo fu inizialmente incoraggiato a non accettare il ruolo in un cinecomic in un’epoca in cui tale trasposizioni non erano ancora rispettati, ma anche che i dirigenti dello studio avevano ben poca fiducia sulla riuscita di Blade:
Ha proseguito:
La maggior parte delle persone intorno a me in quel momento, non erano d’accordo. Pensavano che fosse un po’ al di sotto delle mie abilità interpretare questo personaggio dei fumetti. Usavano frasi del tipo ‘Non c’è mai stato un successo’ o ‘Nessuno ne ha mai sentito parlare, perché vorresti fare Blade quando hai questi altri ruoli a disposizione?
Roba che potrebbe ricevere dei premi e tutto quel genere di cose, e tu sei un attore.’ Ma io rispondevo ‘si, ok, ma per me e per i miei partner, sarebbe fantastico vederlo nei film, perché non abbiamo mai visto un vampiro nero che possa combattere usando le arti marziali’.
Snipes ha infine sottolineato che quando Blade arrivò nelle sale, * tutti * rimasero sorpresi dal successo:
C’erano altri che pensavano che i neri o il talento nero al cinema non fosse in grado di vendere a livello internazionale, non vendesse nei paesi stranieri, non vendesse in Giappone … Ma Blade esce ed esplode in Giappone, nonostante il protagonista nero …. Questi sono testamenti della mancanza di consapevolezza culturale, di intelligenza sul mondo stesso, del panorama globale e dell’attrattiva che la cultura afroamericana ha in tutto il mondo.
Blade alla fine incassò globalmente oltre 130 milioni di dollari, che convinsero la New Line a mettere in cantiere ben due sequel.
Il trailer originale: