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Amazon pagherà 2,5 miliardi di dollari per aver truffato milioni di clienti Prime

Una sconfitta epocale

Amazon ha accettato di pagare 2,5 miliardi di dollari per chiudere le accuse della Federal Trade Commission (FTC) secondo cui il colosso dell’e-commerce avrebbe indotto milioni di persone a iscriversi ad Amazon Prime senza il loro consenso e avrebbe reso la cancellazione dell’abbonamento intenzionalmente complicata.

Secondo l’ordine proposto, Amazon dovrà versare 1 miliardo di dollari come sanzione civile e 1,5 miliardi di dollari in rimborsi ai consumatori “danneggiati dalle pratiche ingannevoli di iscrizione a Prime”, oltre a interrompere le pratiche illegali di adesione e cancellazione. Sarebbero circa 35 milioni i consumatori coinvolti nell’iscrizione indesiderata e/o nelle procedure di cancellazione ostacolate. La FTC ha sottolineato che i 1,5 miliardi rappresentano la seconda cifra più alta mai ottenuta in un’azione di risarcimento.

Amazon non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Ad oggi, la società non comunica regolarmente quanti abbonati Prime possiede, ma secondo Consumer Intelligence Research Partners, nel primo trimestre 2025 erano 197 milioni solo negli Stati Uniti.

La FTC, in una causa avviata nel 2023, aveva accusato Amazon e alcuni dirigenti di aver deliberatamente fuorviato i consumatori violando il FTC Act e il Restore Online Shoppers’ Confidence Act (ROSCA). L’agenzia sosteneva che l’azienda avesse creato interfacce ingannevoli per spingere all’iscrizione inconsapevole a Prime e un processo di cancellazione complesso e frustrante, con l’obiettivo di ridurre al minimo le disdette.

Nei documenti interni emersi prima del processo, diversi dirigenti avrebbero ammesso la consapevolezza del problema, con frasi come “subscription driving is a bit of a shady world” e la definizione delle sottoscrizioni forzate come “an unspoken cancer”, secondo la FTC.

Il presidente dell’agenzia, Andrew Ferguson, ha dichiarato:

«Oggi la FTC ha fatto la storia ottenendo una vittoria monumentale per milioni di americani stanchi di abbonamenti ingannevoli che sembrano impossibili da cancellare. Le prove hanno dimostrato che Amazon ha usato sofisticate trappole di sottoscrizione per manipolare i consumatori a iscriversi a Prime, rendendo poi estremamente difficile terminare l’abbonamento».

Con l’accordo, Amazon sarà obbligata a:

  • inserire un pulsante chiaro e visibile per rifiutare Prime, senza frasi fuorvianti come “No, non voglio la spedizione gratuita”;
  • fornire informazioni trasparenti su costi, rinnovi automatici, frequenza degli addebiti e modalità di cancellazione;
  • garantire che i clienti possano annullare Prime con lo stesso metodo usato per iscriversi;
  • assumere un supervisore indipendente che monitori il rispetto delle nuove regole e la distribuzione dei rimborsi.

L’ordine proposto è stato depositato presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Occidentale di Washington.

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Published by
Stella Delmattino
Tags: Amazon