Azione & Avventura

Class action contro Amazon Prime Video: non possiedi davvero i film che ‘compri’

E non è la prima volta

Come riporta THR, un’azione legale federale punta il dito contro Amazon Prime Video, accusata di ingannare i consumatori quando afferma che stanno “comprando” un film o una serie TV, mentre in realtà acquistano soltanto una licenza temporanea di visione che può essere revocata in qualsiasi momento.

Prendiamo un esempio: la director’s cut di Alien a 4,99 dollari negli USA. Sembra un affare, ma se Amazon perde i diritti di quella versione, il film può essere sostituito con un altro montaggio. E se i diritti scadono del tutto, il titolo sparisce dalla libreria digitale dell’utente.

La querelante Lisa Reingold racconta di aver comprato la quarta stagione di Bella e i Bulldogs su Amazon per 20,79 dollari, salvo poi perdere l’accesso al titolo. Una vicenda non isolata, che riguarda anche altre piattaforme come Apple e Google: serie acquistate negli anni, come Downton Abbey, risultano oggi non più disponibili.

Il problema non è nuovo. Già nel 2023 in California i videogiocatori denunciarono la rimozione di titoli acquistati, dando vita al movimento “Stop Killing Games”. E oggi, con lo streaming dominante, molti utenti stanno tornando ai DVD e al supporto fisico, unico modo per avere un possesso reale e duraturo.

Secondo la denuncia, Amazon viola le leggi californiane su concorrenza sleale e pubblicità ingannevole: sul sito compare la scritta “acquista”, ma solo in un piè di pagina nascosto si specifica che si tratta di una licenza revocabile.

Un precedente del 2020 aveva già portato Amazon in tribunale. L’azienda si era difesa sostenendo che “buy” (comprare) non significa necessariamente possesso perpetuo, citando persino il dizionario Webster. Ma una nuova legge californiana del 2025 ora vieta di pubblicizzare una transazione come “acquisto” se non garantisce proprietà piena e illimitata del bene.

Gli avvocati dei consumatori sostengono che Amazon “non fornisce un avviso chiaro e visibile” e che l’informazione è relegata “in fondo alla pagina, in caratteri molto più piccoli”. La class action chiede il risarcimento dei danni, la restituzione dei profitti e persino danni punitivi per condotta ritenuta deliberatamente ingannevole.

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Published by
Stella Delmattino
Tags: Amazon