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OpenAI sfida Hollywood con Critterz: un film animato fatto dall’IA

29/09/2025 news di Stella Delmattino

Debutto a Cannes 2026

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L’annuncio di Critterz, film animato realizzato in gran parte con strumenti di intelligenza artificiale, segna un punto di svolta nel rapporto tra tecnologia e industria cinematografica. L’opera, che dovrebbe debuttare al Festival di Cannes nel 2026 per poi arrivare nelle sale di tutto il mondo, nasce con un obiettivo preciso: dimostrare che l’IA può abbattere tempi e costi di produzione senza rinunciare all’ambizione artistica.

Il progetto, sviluppato da OpenAI insieme alle case di produzione Vertigo Films (Londra) e Native Foreign (Los Angeles), rappresenta un esperimento radicale. L’idea è quella di realizzare un lungometraggio in soli nove mesi, contro i tre anni medi richiesti per un film d’animazione tradizionale. A rendere l’impresa ancora più sorprendente è il budget: meno di 30 milioni di dollari, una cifra irrisoria rispetto ai colossi hollywoodiani dello stesso genere, che spesso superano i 150 milioni.

Dal punto di vista narrativo, Critterz racconta l’avventura di creature del bosco costrette a difendere il proprio villaggio dopo l’arrivo di un misterioso estraneo. Alla base c’è la visione di Chad Nelson, creativo di OpenAI ed ex sviluppatore di videogiochi, che già nel 2023 aveva realizzato un corto con DALL·E, il generatore di immagini allora appena lanciato. Quel primo esperimento è diventato la scintilla di un progetto più ampio, oggi potenziato dall’uso di modelli come GPT-5 e da strumenti interni di rendering e gestione della produzione.

Ciò che rende il film ancora più interessante è la combinazione tra automazione e lavoro umano. Se da un lato le immagini e parte dell’animazione vengono generate dagli algoritmi, dall’altro il team prevede di coinvolgere disegnatori tradizionali per gli sketch, sceneggiatori di esperienza (alcuni provenienti da progetti come Paddington in Peru) e attori professionisti per il doppiaggio. In questo senso Critterz non si limita a sostituire la creatività umana, ma tenta di ridefinire i confini della collaborazione tra uomo e macchina.

La scommessa è alta. Il cinema hollywoodiano, storicamente diffidente verso innovazioni che rischiano di ridurre il controllo creativo, guarda con sospetto a un progetto che promette velocità e risparmio. Le domande aperte riguardano i diritti d’autore, la tutela degli artisti e soprattutto la reazione del pubblico, chiamato a decidere se un film nato dall’IA può emozionare tanto quanto uno costruito con tecniche tradizionali.

Eppure, la forza di Critterz risiede proprio nella sua natura ibrida. Non si tratta solo di tecnologia, ma di un tentativo di dimostrare che l’animazione può evolversi in nuove forme produttive. La rapidità con cui il film viene realizzato – un vero sprint rispetto alle produzioni tradizionali – è un segnale di “sfida” ai tempi biblici di Hollywood, e la sua riuscita potrebbe diventare un precedente storico.

Se il film riuscirà a conquistare critica e spettatori, potrebbe aprire la strada a un futuro in cui le storie verranno raccontate con tempi e costi drasticamente ridotti, ma senza perdere il valore del lavoro umano. Non è un caso che già ora molti si chiedano se Critterz sarà ricordato come un “esperimento da laboratorio” o come la nascita di un nuovo modello industriale per il cinema d’animazione.

In definitiva, Critterz è più di un semplice film: è un esperimento sociale e culturale che mette in discussione l’idea stessa di cinema, sollevando interrogativi etici, artistici e industriali. Cannes sarà solo il primo banco di prova di una sfida che riguarda l’intero futuro dell’animazione e del rapporto tra creatività e intelligenza artificiale.

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