Tra i successi del regista e produttore 78enne figurano This Is Spinal Tap, Stand by Me e La storia fantastica
Il mondo dell’intrattenimento è sconvolto dopo la tragica notizia della morte del regista, attore e produttore Rob Reiner e di sua moglie Michele Singer Reiner, trovati senza vita domenica pomeriggio nella loro villa nel quartiere di Brentwood, Los Angeles. La polizia sta trattando il caso come un omicidio con arma da taglio.
Secondo i vigili del fuoco di Los Angeles, intervenuti verso le 15:30 locali su chiamata di un presunto “incidente”, i corpi di un uomo di 78 anni e di una donna di 68 anni sono stati scoperti all’interno della residenza, entrambi con ferite compatibili con coltellate. La polizia di Los Angeles ha aperto un’indagine su un apparente omicidio.
Fonti interne alle indagini affermano che uno dei figli della coppia, il 32enne Nick Reiner, sia stato interrogato dagli investigatori in relazione alla morte dei genitori. Al momento non risulta alcun arresto ufficiale, ma il suo coinvolgimento è al centro delle verifiche.
La notizia è stata confermata dalla famiglia in una dichiarazione nella quale si chiede rispetto per la privacy durante “un momento incredibilmente difficile”.
Chi era Rob Reiner
Nato nel Bronx nel 1947, Rob Reiner era una delle figure più amate e influenti dello spettacolo statunitense, capace di lasciare un segno profondo sia davanti che dietro la macchina da presa. Cresciuto in una famiglia di artisti – era figlio di Carl Reiner, leggendario autore e creatore del Dick Van Dyke Show, e dell’attrice e cantante Estelle Reiner – Rob respirò sin da bambino il linguaggio della commedia americana.
La sua popolarità esplose negli anni ’70 con il ruolo di Michael “Meathead” Stivic nella sitcom rivoluzionaria Arcibaldo (All in the Family), ideata da Norman Lear. Nei panni del genero idealista e progressista di Archie Bunker, Reiner contribuì a ridefinire il modo in cui la televisione affrontava temi politici e sociali, portando nelle case americane discussioni su razzismo, guerra, sessualità e diritti civili con ironia e umanità.
Negli anni ’80 passò dietro la macchina da presa, firmando una serie di pellicole che divennero rapidamente classici della cultura pop. Dal mockumentary This Is Spinal Tap (1984), che reinventò la satira musicale, a Stand by Me (1986), una toccante riflessione sull’amicizia e la perdita tratta da Stephen King, fino a La storia fantastica (The Princess Bride, 1987), oggi un cult assoluto del cinema d’avventura.
Con Harry ti presento Sally… (1989), Reiner realizzò una delle commedie romantiche più amate di sempre, grazie anche alla sceneggiatura di Nora Ephron e alle interpretazioni di Billy Crystal e Meg Ryan. Seguirono Misery (1990), cupo adattamento da King che valse l’Oscar a Kathy Bates, e Codice d’onore (A Few Good Men, 1992), candidato all’Academy Award come miglior film e arricchito da interpretazioni memorabili di Tom Cruise e Jack Nicholson.
La sua carriera proseguì alternando progetti drammatici e politici come Il presidente – Una storia d’amore (The American President) e Shock and Awe a opere più intime e sentimentali come Il primo amore non si scorda mai. Reiner fu anche un attivista convinto, impegnato in campagne per i diritti civili, l’educazione e la salute pubblica in California.
Michele Singer Reiner, fotografa e produttrice, fu la sua compagna di vita per oltre trent’anni. I due si conobbero sul set di Harry ti presento Sally…, dove lei lavorava come fotografa di scena. Si sposarono nel 1989 e insieme ebbero tre figli: Romy, Nick e Jake. Il loro legame, solido e lontano dai riflettori, era spesso citato da Reiner come una delle ancore della sua vita personale e professionale.
Le indagini e la reazione
La divisione Rapine e Omicidi della LAPD sta conducendo le indagini, mentre la polizia attende l’esame completo della scena e degli eventuali mandati di perquisizione. Al momento non sono stati resi noti dettagli ufficiali sulla dinamica precisa o su un possibile movente.
La tragica morte della coppia ha suscitato profonda commozione a Hollywood e oltre, con colleghi, amici e fan che ricordano il contributo di Reiner al cinema e alla cultura popolare americana.