Il museo meneghino del fumetto ha allestito una retrospettiva sul famoso criminale creato dalle sorelle Giussani nel 1962. Un percorso completo tra tavole originali, memorabilia e installazioni multimediali
Nei giorni scorsi ci siamo recati presso l’attivissimo WOW Spazio Fumetto di viale Campania a Milano per visitare l’esibizione dedicata al ‘re del terrore’, intitolata Diabolik: La Mostra – Il passato, il presente, il futuro, un percorso espositivo che racconta i 54 anni di vita del personaggio attraverso tavole originali, albi d’epoca, memorabilia, libri, gadget, ricostruzioni 3D e filmati. Si tratta della più grande retrospettiva mai dedicata al criminale più longevo del fumetto italiano, che parte dalla letteratura di genere che ispirò Diabolik alle sorelle Angela e Luciana Giussani fino ai progetti futuri, passando per l’evoluzione grafica e psicologica del protagonista.
La prima storia di Diabolik – Il Re del Terrore appunto – viene esposta nelle sue tre versioni pubblicate (tra cui quella del misterioso Zarcone) attraverso le tavole e gli albi originali. Sono poi state raccolte le 10 ‘storie fondamentali’ di Diabolik (corredate di tavole originali, ovviamente) e presentati i tre grandi protagonisti della serie: Diabolik, Eva Kant e l’ispettore Ginko, i cui cambiamenti e le evoluzioni nel tempo – così come quelle degli altri personaggi che hanno incrociato nelle loro storie – sono ammirabili sulle pareti della sala.
La sezione “Il mondo di Diabolik” passa invece in rassegna tutti gli aspetti che hanno reso la figura di Diabolik e le sue avventure così uniche: i rifugi, i trucchi inventati per portare a termine un colpo, le trappole, l’inconfondibile tuta nera, le armi e gli strumenti del mestiere, le maschere con cui lui ed Eva riescono ad assumere le sembianze di chiunque vogliano. C’è poi uno spazio dedicato alla città di Clerville, luogo immaginario tra i più amati dai lettori di fumetti dove un totem permette ai visitatori di interagire con la mappa virtuale della città, e con la mitica Jaguar E nera (in mostra ci sono anche alcuni modellini della macchina che svelano tutti le modifiche e customizzazioni).
Discorso a parte meritano i gadget e il merchandising ispirati a Diabolik: gli appassionati del Diabolik Club hanno prestato al museo decine di magliette, borse, figurine, libri, profumi, cartoline e tutto ciò che è stato prodotto a marchio Diabolik nel tempo, a dimostrazione del grande interesse dietro quello che a tutti gli effetti è considerabile come un brand a tutto tondo.
Venendo a settori a noi più affini, Diabolik è stato come certo saprete anche protagonista dell’omonimo film del 1968 di Mario Bava, di una serie animata prodotta nel 2000 e anche dell’attesissima – e rimandatissima – serie televisiva prodotta da Sky, tutte qui raccontate attraverso interessanti “dietro le quinte”, testimonianze video, locandine e fotobuste. Non mancano poi i video musicali che omaggiano il personaggio (tra i più celebri quello di Body Movin’ dei Beastie Boys e di Amore Impossibile dei Tiromancino), i videogiochi (dai primi della Simulmondo al più recente The Original Sin), le parodie (con Totò e Arriva Dorellik del 1967), visionabili direttamente in un’installazione interattiva. I visitatori possono inoltre ascoltare anche il “radiofumetto” delle avventure del Re del Terrore e scoprire la storia delle sue creatrici Angela e Luciana Giussani nel documentario Le sorelle diabolike, prodotto nel 2008.
Dulcis in fundo, a chiudere il tour sono presenti in anteprima assoluta alcune pagine tratte dai prossimi numeri della serie.
La mostra rimarrà aperta e visitabile fino a domenica 18 settembre compresa.