Horror & Thriller

Dossier: La notte dei morti viventi e lo spin-off TV mai realizzato da George Romero

Tra satira, horror e riflessioni sull’umanità

La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead), classico di George A. Romero del 1968, è ambientato in un mondo in cui i morti sono già usciti dalle tombe alla ricerche di carne umana da gustare. Queste creature non-morte diventeranno in seguito il modello archetipico del sottogenere zombie-horror, con il loro incedere traballante e la fame insaziabile, definendo come devono apparire e comportarsi questi mostri.

La metafora dello zombie si è poi evoluta per rappresentare la sopravvivenza umana di fronte a un contagio mortale, ma il film del 1968 affronta il tema in modo sorprendente. Romero si concentra su un gruppo di sopravvissuti assediati da queste creature feroci, e il vero orrore si rivela nel modo in cui gli esseri umani si trattano a vicenda e reagiscono a una minaccia che sembra segnare la fine del mondo.

Invece di soffermarsi sulle orde di non-morti che si avvicinano per reclamare le loro vittime, Romero esplora le violente dinamiche identitarie che lacerano il gruppo dei sopravvissuti. Inoltre, il finale scioccante e disturbante di La notte dei morti viventi ridefinisce il concetto stesso di “mostruoso” in modo tanto cupo quanto illuminante.

La notte dei morti viventi fu solo l’inizio del franchise, una serie di affreschi narrativi sull’epidemia dei non-morti e il suo impatto sulla civiltà umana. Dawn of the Dead / Zombi (1978), ad esempio, è un’opera viscerale e cruda con un’agguerrita critica al consumismo, dove l’istinto di morte dell’umanità si scontra con la brama sfrenata di possedere e consumare.

Anche se il franchise è proseguito oltre i sei capitoli diretti da Romero, è proprio grazie a questi film originali che si sono poste le basi dello zombie-horror moderno e delle sue convenzioni ormai date per scontate.

Oltre a questi film fondamentali e definitivi per il genere, George Romero ha lavorato anche a uno spin-off televisivo mai realizzato, intitolato NOTLD: The Series, che purtroppo esiste solo sotto forma di una bozza preliminare di 27 pagine scritta dallo stesso regista.

Scopriamo allora qualcosa in più su questo tentativo di portare il mondo dei morti viventi sul piccolo schermo e sul motivo per cui il progetto non è mai stato realizzato.

La bozza di NOTLD: The Series è conservata presso la George A. Romero Archival Collection dell’Università di Pittsburgh, che custodisce “centinaia di bozze di sceneggiature prodotte e inedite, appunti, trattamenti, budget, piani di lavorazione” e molto altro. Questa collezione offre a studenti, registi e appassionati l’opportunità di approfondire la conoscenza del regista e del suo impatto sul cinema horror indipendente.

Secondo Bloody Disgusting, il documento rivela che la serie si sarebbe aperta con il celebre slogan di Dawn of the Dead (“Quando non ci sarà più posto all’inferno… i morti cammineranno sulla Terra”), ambientandosi nel momento in cui i morti cominciano a tornare in vita. La bozza sottolinea come la sopravvivenza diventasse immediatamente prioritaria, mentre la scienza si mostrava incapace di offrire spiegazioni a un fenomeno tanto inspiegabile quanto apparentemente interminabile. Di fronte all’urgenza della minaccia, il tentativo di comprenderla passava in secondo piano.

Datata ottobre 1997, la bozza mostra l’intenzione di Romero di mescolare humour nero e satira orrorifica. La serie avrebbe avuto un ampio cast di personaggi in lotta per la sopravvivenza, con la disperazione come elemento dominante in questo mondo post-apocalittico.

Romero definì il tono come “una sofisticata satira nera sul comportamento umano in tempo di crisi”, un’indicazione che lascia intravedere come la serie avrebbe potuto ampliare le tematiche già care alla saga. Alcuni personaggi delineati nella bozza offrono spunti interessanti, come Ben Remington, ispirato a Atticus Finch e al Ben interpretato da Duane Jones in La notte dei morti viventi, o John Sutton, un personaggio impulsivo la cui passione per l’eccesso si rivela fatale in un mondo infestato dai non-morti.

Sono presenti una dozzina di profili di personaggi variegati e accattivanti, inseriti in un episodio pilota ad alta tensione che stabilisce l’atmosfera della serie. Una banale festa universitaria viene interrotta quando un ragazzo di nome Chud muore improvvisamente, per poi tornare in vita e divorare la reginetta del ballo. L’ospedale pubblico Mercy Hospital tenta di curare le vittime dei casi di rianimazione, ma sembra che esista anche una struttura segreta dedicata a raccogliere informazioni cruciali su queste creature.

Romero aveva delineato anche gli eventi fondamentali di altri 19 episodi, incentrati sulla progressiva scomparsa dei rifugi sicuri man mano che l’epidemia si diffondeva come un incendio. Con i propri cari che si trasformano in esseri rabbiosi pronti ad attaccare, i confini tra uomo e mostro iniziano a sfumare — anche tra i sopravvissuti, incapaci di mettere da parte i pregiudizi per agire come un fronte unito.

Non sappiamo con certezza perché la serie non sia mai stata realizzata. È possibile che Romero abbia semplicemente preferito concentrarsi sugli ultimi tre capitoli del franchise dei morti viventi dopo il 1997. Potrebbe anche essere stato un progetto embrionale accantonato, una bozza preliminare come tante altre prodotte da autori prolifici.

Tuttavia, è particolarmente significativo il modo in cui si conclude NOTLD: The Series, con una riflessione amara e inquietante di Ben Remington, che vede nei ghoul uno specchio oscuro dell’umanità stessa:

“Non capite? Loro siamo NOI! Distruggono perché distruggiamo. Odiano perché odiamo. Uccidono… perché uccidiamo. Forse ora ci renderemo conto… che uccidere… non pone fine al conflitto. Porta solo altro sangue. I morti… desiderano la vita. Se solo noi potessimo… desiderare la vita.”

Sarebbe stata una chiusura potente per una serie horror incentrata sulla disperazione e la sopravvivenza estrema. Purtroppo, NOTLD: The Series esiste solo come parte di un archivio curato con amore che raccoglie l’eredità di uno dei registi più influenti del cinema dell’orrore.

Di seguito trovate il trailer internazionale di La notte dei morti viventi:

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Published by
William Maga