Lo showrunner ha le idee piuttosto chiare su come gestire la sua creatura
Dopo le sorprendenti prime due stagioni, Fargo il prossimo anno tornerà con un nuovo ciclo di episodi- ancora una volta ambientati nel recente passato (intorno al 2010) – su FX. Tuttavia, secondo il creatore della serie e showrunner Noah Hawley, i fan potrebbero dover fronteggiare una pausa piuttosto lunga tra la stagione 3 e un’eventuale quarta stagione rispetto a quanto avvenuto fino ad ora.
Credo solo che [considerando quante storie sono state accumulate fino ad ora] ci saranno più di tre stagioni o più. Ogni volta che sono nel mezzo di una mi dedico a quella, non so se ce ne sarà un’altra. So che le grandi aziende di solito non mollano tutto dopo un successo, ma una delle cose che rispetto molto di John Landgraf e di FX è che abbiamo realizzato la prima serie ed è stata un enorme successo, ma noi non ne avremmo fatta un’altra a meno che non avessimo creduto di poterla eguagliare o superarla. E’ stato lo stesso con questa – l’asticella è molto in alto, e non penso che si debbano avere 10 stagioni di qualcosa per renderlo grande. Se di solito si hanno, quanto, cinque stagioni in cinque anni? – io probabilmente farò tre stagioni in cinque anni, considerato che tra le prime due sono passati 16 mesi e con questa altri 18 o 20 mesi. A quel punto… non lo so.
Voglio dire, deve funzionare. Ma l’altra cosa è, forse pensi ‘Va bene, ottimo, ne abbiamo fatte tre, e quelle ci sono venute relativamente facilmente’, e fai come Louis C.K. e dici: ‘Ehi, sono passati quattro anni, ne ho un’altra,’ e poi la si realizza e basta. Se non si tratta di un’antologia o di una serie limitata, è possibile event-izzare e non attenersi alla normale programmazione TV.
Hawley ha poi concluso offrendo qualche spunto nuovo sulla stagione 3 di Fargo:
Joel e Ethan Coen l’hanno descritta come una Siberia con ristoranti a conduzione familiare. E’ presente questo senso di particolarmente cordiale comunità formata da persone molto isolate, e c’è questa umiltà luterana che impedisce alle persone di parlare dei loro sentimenti e chiedere dei vostri. Che cosa c’entra tutto ciò con quest’epoca moderna dove tutti scattano immagini di quello che mangiano, e condividono ogni pensiero che gli salta in testa in tempo reale? Cosa succede a Minnesota-nice quando la gente inizia a interagire con gli schermi invece che con altre persone?