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Titolo originale: Monster: The Ed Gein Story , uscita: 03-10-2025. Stagioni: 1.

Monster: La storia di Ed Gein, il finale spiegato (con le parole di Charlie Hunnam)

03/10/2025 news di Gioia Majuna

Il protagonista, Murphy e Brennan si addentrano nelle diagnosi, i deliri finali, il ruolo di Hitchcock e su chi sia il vero “mostro”

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Attenzione: contiene SPOILER cruciali sulla trama

Chi è il vero “mostro” in Monster: La storia di Ed Gein?

La serie (la recensione) propone più risposte, includendo persino noi spettatori e la società che consuma queste storie. Come riassume Ryan Murphy: “La tesi di ogni stagione è: i mostri nascono o si diventano? E nel caso di Ed, probabilmente un po’ entrambe le cose.”

Ian Brennan aggiunge: “Questa serie punta la macchina da presa su di noi. Conta ciò che guardi e le immagini e le storie che consumi. Restano dentro e hanno un impatto.”

Per Charlie Hunnam, che interpreta Ed, il dilemma resta aperto: “Chi era il mostro? Questo povero ragazzo abusato per tutta la vita, poi lasciato nell’isolamento totale e affetto da malattia mentale non diagnosticata? Oppure la legione di persone che ha sensazionalizzato la sua vita per intrattenimento, offuscando la psiche americana e mondiale?”

La madre, l’isolamento e la “voce” di Ed

Nella serie, il primo omicidio arriva presto: Ed colpisce alla testa il fratello Henry, uccidendolo accidentalmente e coprendo le tracce. La morte spezza il cuore della madre Augusta e incrina definitivamente il loro rapporto: “Viveva in un mondo tutto suo, in totale isolamento, con un solo punto di contatto,” spiega Hunnam.

Perfino la voce di Ed nasce da quella relazione: “Era un’affettazione. Ciò che Ed pensava che la madre volesse da lui. Non era una voce autentica: era una persona che interpretava, perché sua madre desiderava disperatamente una figlia ed ebbe un figlio. Nei momenti più ostili gli diceva: ‘Avrei dovuto castrarti alla nascita’.”

Per costruire quella voce, Hunnam si è ispirato a una rara registrazione d’epoca: “Il nastro dell’interrogatorio non è mai stato diffuso perché non gli furono letti i diritti. Siamo riusciti a rintracciarlo e mi ha guidato verso quel modo di parlare sommesso e strascicato.”

adeline la storia di ed gein netflix serieDopo la morte della madre, Ed tenta persino di dissotterrarla, poi “ripiega” su un altro cadavere. Le violazioni di tombe superano di gran lunga i suoi omicidi: pelli essiccate trasformate in arredi, lampade e cimeli. Il cassetto di vulve essiccate è tra le immagini più disturbanti della serie.

Adeline esiste davvero?

Adeline Watkins (Suzanna Son) è vicina, confidente, talvolta complice. Così presente da far sorgere il dubbio: è reale o una fantasia? Brennan chiarisce: “È ispirata a una donna reale di Plainfield. All’inizio disse che lei ed Ed erano una coppia e stavano per sposarsi, poi ritrattò.” Gli autori hanno persino valutato di rivelarla come proiezione mentale nell’episodio finale, ma hanno scelto di non annullare il peso emotivo della sua presenza: “Per me, è reale,” dice Brennan.

Hunnam però resta possibilista: “La mia interpretazione è che lo sia in gran parte. Ed trova – nella realtà o nella mente – un’anima affine.

Adeline introduce Ed alle fantasie che lo plasmano, inclusa l’ossessione per la criminale nazista Ilse Koch (Vicky Krieps), la “Cagna di Buchenwald”. Quelle immagini alimentano l’idea di scuoiare le vittime e usarne la pelle come arredo. “Tocca il tema centrale: ‘Stai attento a ciò che guardi’. Le immagini possono corrodere e cambiarti,” sottolinea Brennan.

Perché Alfred Hitchcock è nella serie

Dopo l’omicidio della barista Mary Hogan (“mi ricordi mia madre”), Monster introduce il racconto parallelo: Alfred Hitchcock (Tom Hollander) elabora Psyco, ispirandosi proprio al legame Ed-Augusta per disegnare Norman Bates.
Murphy spiega: “Gein è tra le figure più influenti del Novecento e pochi lo sanno: ha ispirato Psyco, Il silenzio degli innocenti, Non aprite quella porta, American Psycho.”

La serie mostra il casting di Anthony Perkins (Joey Pollari), il celebre lancio “niente ingressi dopo l’inizio”, e allarga il discorso: Tobe Hooper al lavoro su Non aprite quella porta, Jonathan Demme su Il silenzio degli innocenti (con la danza di Buffalo Bill su “Goodbye Horses”), fino a un omaggio a Mindhunter. “Volevamo sottolineare che, tramite Il silenzio degli innocenti, Gein ha influenzato anche il profiling dell’FBI,” dice Brennan.

hitchcock la storia di ed gein netflix serieHunnam riassume il cambio epocale di Psyco: “Prima i mostri erano lupi mannari, Dracula, Frankenstein. Non il vicino di casa. Psyco ha reinventato l’orrore.”

L’arresto di Ed e il processo

Ed ha più “uscite di sicurezza” che non imbocca mai. Quando Adeline accetta di sposarlo, gli propone di fare il babysitter per abituarsi all’idea dei figli. Ed spaventa i bambini portandoli nella sua “casa degli orrori”; viene sostituito dalla giovane Evelyn (Addison Rae), che uccide per vendetta. L’omicidio successivo è quello della negoziante Bernice (Lesley Manville): lei prova ad abbracciare difetti e fantasie di Ed, ma le allucinazioni di Augusta si impongono. È il figlio di Bernice, vice dello sceriffo, a condurre gli agenti alla fattoria. “Ed provava sincero affetto per Bernice,” nota Hunnam. “Passava spesso al negozio per vederla. Sono convinto che agisse in stato maniacale, senza piena consapevolezza.” Il giudice lo dichiara infermo di mente: ricovero in manicomio, non pena capitale.

Radio amatoriale, Christine Jorgensen e una distinzione necessaria

In istituto, Ed ha una radio amatoriale. Nella serie diventa il dispositivo per “parlare” con le sue ossessioni (Ilse Koch) e con Christine Jorgensen (Alanna Darby), prima donna trans nota in USA per la riassegnazione. Ed si convince di essere trans: indossare la “pelle” delle vittime riecheggia Buffalo Bill. Jorgensen lo corregge: non è trans, è ginefilico (un uomo talmente eccitato dal corpo femminile da voler “stare dentro” ad esso). Brennan: “Era fondamentale distinguere: sono due cose diversissime. Metterlo in bocca a Jorgensen, nella mente di Ed, ci è sembrato potente.” Murphy: “La radio era reale. È stata la chiave per drammatizzare quei ‘colloqui’ e portarli alla sua presa di coscienza.”

Diagnosi e climax emotivo dell’episodio 7

Isolato, Ed riceve la diagnosi: schizofrenia. “Sapevamo che il culmine era l’esplorazione della malattia mentale e del suo effetto su Ed,” dice Hunnam. “Se avesse ricevuto la cura giusta prima, avrebbe fatto ciò che ha fatto? Ho pianto inconsolabilmente leggendo quella scena.” Murphy: “Tutto dipendeva da quella sequenza. E la ripresa che si vede è il primo take di Charlie. L’ho chiamato due volte in lacrime: mi aveva commosso.” Per Hunnam, la diagnosi chiarisce la recitazione: “Viveva davvero in quel mondo, e le sue fantasie avevano la stessa realtà del resto. Erano la sua esperienza.”

Murphy allarga il discorso: “Una volta c’erano strutture, fondi, ospedali. Mostriamo come quel sistema potesse aiutare generazioni e cosa succede quando i finanziamenti svaniscono.”

la storia di ed gein netflix serieIl finale: delirio, processione dei “figli” e ultimo saluto alla madre

Nell’ultimo episodio, i deliri di Ed virano: immagina di aiutare l’FBI a catturare Ted Bundy; le infermiere lo assecondano. Malato di cancro, incontra Adeline un’ultima volta: lei promette di proseguire la “missione”, lui – sorprendentemente – la dissuade.

Gli autori avevano ipotizzato un epilogo intitolato “Mammino” con il ritorno di Augusta (Laurie Metcalf) in manicomio; lo hanno sostituito con una processione visionaria: una “All That Jazz” dei serial killer – Richard Speck, Bundy e altri – che celebrano Ed. “La parte più sfidante è che lui non ne è inorridito,” commenta Brennan. “Gli piace aver lasciato il segno.”

Sul letto di morte, tra infermiere danzanti, Ed sale una scala e ritrova la madre: “Hai fatto davvero qualcosa di te,” gli dice Augusta. Una chiusa volutamente atonale: siamo stati con lui a lungo, ma resta “un ghoul” che ha cambiato la cultura in modo oscuro.
Ultimo cenno all’impatto culturale: un gruppo di ragazzi prova a rubare la lapide di Ed (in realtà venne davvero sottratta più volte). Le ombre di Norman Bates, Buffalo Bill e Leatherface li mettono in fuga. Ed osserva e sorride.

L’ultima immagine cita Non aprite quella porta: Leatherface danza con la motosega. “È il suo modo di infestare per sempre la scena,” chiude Brennan. Nel fotogramma finale, rivediamo Ed giovane accanto ad Augusta: “Solo una madre potrebbe amarti.” Una profezia che lo perseguiterà fino all’ultimo respiro.

Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Monster: La storia di Ed Gein, su Netflix il 3 ottobre:

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