Horror & Thriller

Swamp Thing (stagione 1) | La recensione della serie DC Universe con Crystal Reed

Lo show originale con Virginia Madsen e Will Patton è un prodotto anomalo ed esaltante, capace di mescolare abilmente body horror e atmosfere da romanzo Southern Gothic, e parimenti avvilente, data la prematura cancellazione e un finale aperto

Beh, è ​​stata una cosa decisamente veloce. Fin troppo. Come molti già sapranno, lo scorso 31 maggio il servizio di streaming conosciuto come DC Universe ha lanciato sommessamente la serie Swamp Thing, salvo annunciarne la clamorosa cancellazione solamente una settimana dopo. Non solo. Originariamente, era stato previsto che la prima stagione includesse 13 episodi, ridotti poi bruscamente a 10 senza troppe spiegazioni sui motivi (si parla di costi eccessivi e taglio degli sgravi fiscali). Ora, dopo qualche mese, lo show debutta infine su Amazon Prime Video per la gioia (?) dei fan italiani che lo aspettavano.

Basato sull’omonimo personaggio dei fumetti creato negli anni ’70 da Len Wein e Bernie Wrightson, l’adattamento live action per il piccolo schermo di Swamp Thing è stato sviluppato da Gary Dauberman (Annabelle) e Mark Verheiden, con James Wan tra i produttori esecutivi a garantire atmosfere vicine all’horror.

Diciamocelo, questa serie è un po’ anomala rispetto ai prodotti medi arrivati ultimamente in TV. Per chi non avesse familiarità col personaggio (che, peraltro, praticamente non si vede nel corso dei primi due episodi), non si tratta certo del classico supereroe, ma di una cupa figura tormentata al centro di una storia di fantasmi con sfumature vudù ambientata nel bayou della Louisiana, che si prende il suo tempo per raccontare gli eventi.

Deliziosamente fosco e gocciolante di un’estetica nodosa e torva, Swamp Thing è sostanzialmente un prodotto sorprendentemente fedele e ben scritto. Con le radici saldamente legate ai fumetti, sembrerebbe avere tutte le carte in regola per replicare la formula di successo già adottata dalle cugine Titans e Doom Patrol. Il che rende ancora più amara la chiusura prematura dopo tre anni di pianificazione.

La storia segue la giovane ricercatrice Abby Arcane (Crystal Reed), che torna a casa dopo un lungo periodo di lavoro con il CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie). Nonostante un’accoglienza inizialmente gelida, viene rapidamente trascinata in una strana, orribile avventura che vede lo scienziato locale Alec Holland (Andy Bean) trasformarsi nella mostruosa ‘creatura della palude’ (Derek Mears). Senza anticipare troppo, col passare degli episodi emerge che le vere minacce sono piuttosto il viscido e opportunista uomo d’affari Avery Sunderland (Will Patton) e lo scienziato senza scrupoli Jason Woodrue (Kevin Durand). In ogni caso, gli avvenimenti conducono dritti a un finale decisamente aperto, che, purtroppo, tale resterà. Chiaramente, sapendolo in anticipo, questo dettaglio potrebbe essere un deterrente piuttosto ‘giustificato’ per chi volesse intraprendere la visione di Swamp Thing.

È palese che una conclusione soddisfacente faccia generalmente la differenza tra una serie memorabile e una appena passabile. Allo stesso modo in cui una mediocre non farà invece che inasprire l’esperienza nella sua interezza, non importa quanto decente potrebbe esser stato il viaggio (Lost e Il Trono di Spade dicono nulla?). Mentre il finale di Swamp Thing non è affatto male di per sé, lascia come detto comunque molte questioni aperte sul tavolo per una seconda stagione che mai vedremo.

Come tono, lo show di Gary Dauberman e Mark Verheiden si annida con consapevolezza e assoluta sicurezza nel regno dell’horror e del mistero, con gli episodi disseminati di una buon repertorio di scene spaventose e immagini angoscianti. Il pilot (Epidemia), in particolare, mette subito in chiaro le cose in tal senso, ovvero che quello che stiamo vedendo è uno spettacolo per un pubblico adulto.

Ciò che è resta particolarmente impresso, però, è quanto Swamp Thing si differenzi da tutto il resto di ciò che c’è in giro. Ci sono limpide influenze del fumetto, che arrivano fino all’inserimento di alcuni doverosi Easter Egg che faranno la gioia dei lettori. E se tensione e momenti spaventosi non mancano, più che al tipico prodotto del terrore tutto jumpscare lo show marcia secondo un proprio ritmo, che gli dona un tocco inedito, mescolando body horror e atmosfere da romanzo Southern Gothic.

La sceneggiatura fa un bel lavoro non solo nel tratteggiare i personaggi (in ruoli secondari troviamo anche Virginia Madsen, Ian ZieringJennifer Beals), ma anche nel prefigurare eventi che avverranno più avanti. Ovviamente, questa ‘accortezza’ di scrittura si ritorce una volta giunti al nefasto traguardo del season finale, quando Swamp Thing termina in modo frustrante e improvviso, sebbene fin lì i fili siano stati tessuti con coerenza e intelligenza a lungo termine.

Se si fosse trattata di una serie evento con un numero preciso – e finito – di episodi, Swamp Thing sarebbe tranquillamente annoverabili tra le serie migliori del 2019. Sarà ridondante, ma è particolarmente deludente vederla affossata in questo modo, soprattutto visti i brillanti e impensabili risultati raggiunti. Il sontuoso budget a disposizione certo ha aiutato in questo, permettendo la costruzione di scenografie evocative e riprese in loco (nessun teatro di posa con finte ricostruzioni posticce) che coinvolgono gli ambienti palustri, aspetti che aiutano fortemente a calare lo spettatore in questo mondo di mistero e presagi.

In definitiva, collocandosi da qualche parte tra il regno di ciò che avrebbe potuto essere e la delusione, Swamp Thing è una serie che vale la pena di iniziare se si è pronti ad accettare un finale aperto e irrisolto. Combinando un cast solido con una trama classica del “mostro incompreso” e aggiungendo alla ricetta un’efficace miscela di effetti pratici e CGI, è intelligente nell’evitare che l’antieroe del titolo sia eccessivamente sovraesposto all’inizio, accrescendo in questo modo il fattore curiosità e rendendo la creatura molto più impressionante quando finalmente appare in tutta la sua gloria, gocciolando fango e affrontando gli essere maligni che gli si parano davanti con una rabbia confusa e tormentata.

Sfortunatamente inciampa all’ultimo ostacolo, rendendola difficile da raccomandare, a meno che si voglia sentirsi immensamente avviliti dopo i titoli di coda di Loose Ends / La Resa dei Conti.

Di seguito il full trailer internazionale di Swamp Thing, nel catalogo di Amazon Prime dal 2 dicembre:

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Published by
William Maga