Pendleton Ward (Adventure Time) e Duncan Trussell portano sul piccolo schermo uno show che riflette malinconicamente sulla natura umana e l'esistenza, imbevendo grandi temi di colori vivaci e nonsense
Il nostro mondo è un luogo caotico, rumoroso e folle. Il nostro tempo su questo pianeta come specie è finito e la nostra esistenza fugace è oscurata dall’idea che siamo incredibilmente piccoli nel grande schema dell’universo. All’interno di questa caotica cacofonia di rumori ci sono, però, momenti veramente belli. Il mondo che ci circonda è pieno di meravigliose scoperte e piccoli miracoli che possono cambiare la tua intera percezione da quella della desolante disperazione a qualcosa di profondamente pieno di speranza e di apertura degli occhi.
Al centro di questa follia troviamo Clancy Gilroy, un viaggiatore intergalattico e spacecaster (un individuo che fa podcast nello spazio …) che trascorre il suo tempo utilizzando un simulatore multiverso malfunzionante – dalla curiosa forza di enorme vagina – per intervistare diversi ‘esseri’ (queste interviste si basano su quelle realmente fatte da Duncan Trussell nel suo podcast, The Duncan Trussell Family Hour). Sebbene vi sia un filo narrativo coerente intessuto in tutti gli 8 episodi da 20 minuti circa della prima stagione di The Midnight Gospel e un paio di battute ricorrenti, gli episodi stessi sono in gran parte indipendenti, con un tema o argomento diverso esplorato in ciascuno.
I primi due minuti dello show vedono Clancy accendere la macchina prima di tuffarsi a capofitto in un nuovo terrificante mondo allucinatorio, dominato da confusione e anarchia coloratissimi. Sia che si tratti di una discussione incentrata sul terrore esistenziale o addirittura della nostra stessa realtà sul cui sfondo si sta svolgendo una grande evasione di prigione (immagini che enfatizzano l’idea di liberazione / fuga dalle catene e dalle credenze convenzionali), o persino del tema della profonda consapevolezza e della tranquillità (sotto acidi) nel cuore di una caotica apocalisse zombie, The Midnight Gospel è completamente incentrato sull’armonia tra caos e pace.
Il viaggio di auto-scoperta interiore del protagonista alla fine lo conduce attraverso molti concetti e idee differenti, quelli che sicuramente vi costringeranno a pensare anche dopo la comparsa dei titoli di cosa. Tutto ciò si accumula fino a una resa dei conti meravigliosa e straziante, in cui Clancy affronta i suoi demoni interiori, col bagaglio di tutto ciò che ha imparato fino a quel momento del suo viaggio, e si tuffa a capofitto in queste paure. È un momento clou splendido, che fa terminare ogni cosa su una nota malinconica e potente che aiuta davvero a legare la serie.
I diversi episodi presentano tutti un surreale numero musicale che descrive qualcosa (inutile dire che ascoltarlo in lingua originale è la scelta più saggia), mentre la durata della discussione e il vero e proprio gancio dell’argomento ‘del giorno’ variano da un segmento all’altro. L’episodio 6 (Vulture With Honor), ad esempio, impiega ben 15 minuti per entrare nel topic, mentre la 1×08 (Mouse of Silver) trascorre quasi l’intero minutaggio a esplorare il suo determinato tema. Senza spoilerare nulla, ma basti dire che The Midnight Gospel tocca molte idee diverse e le mette sul piatto in modo coinvolgente e interessante.
Accanto a queste discussioni profonde c’è l’animazione stessa. I colori usati sono vividi, luminosi e incredibilmente fantasiosi. Le diverse creature e i concetti sono ugualmente selvaggi quanto le conversazioni in atto e questo aiuta davvero a mantenere lo svolgimento avvincente. Ci sono alcune battute sapide qua e là, anche se a volte hanno l’effetto di sminuire i dialoghi, specialmente quando vengono lanciata proprio nel mezzo di una svolta viscerale o di un’idea stimolante.
In un mondo soffocato da idee trite e concetti rivisitati per l’ennesima volta – anche nel mondo dell’animazione – spiccano progetti come The Midnight Gospel. È un viaggio violento, sanguinario, sboccato e inebriante attraverso alcuni scenari infernali e assurdi, ma è anche appagante e sbalorditivo. La 1×08 leva poi di mezzo il marasma visivo per offrire uno degli episodi più emotivi dell’anno e lo fa con una un punto di vista così penetrante che rende il viaggio fino a quel punto degno di essere stato intrapreso.
In conclusione, The Midnight Gospel è una splendida opera d’arte, molto simile ad alcuni dei migliori pezzi esposti nelle gallerie: non piacerà a tutti – ma va bene così. Per quelli che sapranno accogliere e apprezzare questa esperienza ‘mistica’, potrebbero rivelarsi le 3 ore meglio spese di questa prima metà dell’anno.
Di seguito il full trailer italiano di The Midnight Gospel, nel catalogo di Netflix dal 20 aprile: