Tutto quello che serve sapere sul film horror del 2016 che vede protagonisti i coniugi Warren
Dopo un primo terrificante capitolo uscito nel 2013, L’evocazione – The Conjuring, ambientato ad Harrisville, nel Rhode Island, The Conjuring – Il caso Enfield, diretto ancora una volta da James Wan, segue un altro controverso caso affrontato dai coniugi Warren, celebri demonologi riconosciuti dalla Chiesa che hanno aiutato moltissime persone in tutto mondo e di ogni credo a sconfiggere demoni, fantasmi e altre presenze sovraumane. Questa volta l’horror è ambientato nel Regno Unito e incentrato su uno dei casi di infestazione e possessione che ha più fatto scalpore negli anni ’70: il poltergeist di Enfield.
1) Poiché ogni film segue un diverso caso tratto da quelli archiviati da Ed e Lorraine Warren, si tratta di materiale perfetto per un franchise, dal momento che sono migliaia gli eventi paranormali registrati e collegati a di tutte le confessioni religiose; sarà possibile dunque esplorare attraverso il grande schermo numerosi altri inspiegabili eventi vissuti dalla coppia di demonologi.
2) Quello del Poltergeist di Enfield, come per il primo capitolo, è un soggetto tratto da un fatto realmente accaduto negli anni ’70, che ha visto l’inglese Peggy Hodgson e i suoi quattro figli vittime di presenze infestanti nella loro casa, situata a North London. Il suddetto caso di poltergeist colpì profondamente l’immaginario collettivo e fu seguito all’epoca dal Daily Mail e dal Mirror.
3) Esiste anche una miniserie televisiva del 2015 basata sui medesimi fatti, intitolata The Enfield Haunting (in Italia uscita come Enfield: oscure presenze).
4) Ed e Lorraine Warren vengono interpretati in The Conjuring – Il caso Enfield ancora una volta da Vera Farmiga e Patrick Wilson.
5) Negli eventi che hanno ispirato il film, a essere maggiormente aggredite dagli spiriti sono le due figlie maggiori, l’allora tredicenne Margaret (interpretata da Lauren Esposito) e l’undicenne Janet (Madison Wolfe).
6) Lo studio in cui è stato girato il film, lo Stage 4 degli studios della Warner Bros., è anch’esso un luogo risaputamente infestato dai fantasmi. Tuttavia, in questo caso non si tratta di presenze livorose, ma degli spiriti benigni di alcuni ex dipendenti.
8) La donna ha raccontato che la vicenda iniziò una notte per caso, mentre lei dormiva con il suo fratellino di 10 anni e abitavano in Green Street a Enfield e “il letto si muoveva, qualcosa del genere”. Terrorizzata, aveva poi chiamato la madre e tutto era immediatamente cessato
10) La prima reazione della madre fu pensare che ci fossero dei rapinatori, per cui chiamò i vicini a controllare la casa, ma non trovarono nessuno. I colpi intanto continuavano, anche se non era chiara la loro provenienza.
12) I coniugi Warren non sono stati gli unici ad occuparsi del caso, ma anche altri investigatori del paranormale si interessarono, tra questi alcuni erano persuasi che fosse solo frutto della fantasia e della necessità di attenzioni di Janet, che ha più tardi confermato di aver falsificato alcuni fenomeni, sebbene non tutti.
14) Inoltre, lo studioso accertò che le presenze erano molteplici: si sentiva bussare da più parti contemporaneamente. Le manifestazioni peraltro divennero sempre più violente, si vedevano divani sospesi per aria, cassettiere, letti e tavoli girare su sé stessi, pietre e monete che volavano, il cane che abbaiava al nulla in una stanza vuota e così via. Infine la piccola Rose fu presa per una gamba e immobilizzata da una forza invisibile e nessuno riuscì a spostarla.
16) In realtà alcuni degli avvenimenti sono stati inscenati da Janet, che si sentiva in qualche modo in dovere di “far accadere qualcosa” per i numerosi visitatori; tuttavia ha affermato che si trattava “del 2%” di quanto avvenuto in quel periodo.
18) Secondo Wilson, dopo quattro film insieme a Wan, The Conjuring – Il caso Enfield contiene “la scena più inquietante” che lui abbia mai girato. Inoltre nel film il regista non ha voluto ripetere escamotage già utilizzati in precedenza e ha raccontato, a titolo esemplificativo: “non ha voluto che la pellicola terminasse con un esorcismo” a scacciare l’entità malvagia, concludendo “non avremmo potuto proporlo nuovamente e così non l’abbiamo fatto”.
19) Secondo l’attore è inoltre stato molto interessante inserire nella narrazione il tema dello scetticismo, che ha toccato in prima persona i protagonisti della vicenda reale, Janet e i Warren. Inoltre tale sentimento è condiviso anche da una ampia fetta degli spettatori.
21) L’attrice non è nuova agli horror e con le forze del male. È infatti già comparsa con una piccola parte nel satanico La stirpe del male, in cui una giovane coppia, dopo una misteriosa festa durante la luna di miele, concepisce un bambino dalle origini demoniache.
22) La Wolfe è amante del genere horror. L’evocazione – The Conjuring è il suo film del terrore favorito e ha dichiarato a riguardo: “Non voglio essere di parte o altro [ridendo]. Un sacco di film di paura sono così concentrati sullo spaventare che non danno alcuna importanza alla trama. Non c’è consequenzialità tra una parte e l’altra, ma credo che The Conjuring sia ben realizzato”.
24) La Wolfe, per riuscire a replicare al meglio l’accento britannico, ha seguito delle lezioni di recitazione e di dizione. Era necessario infatti che parlasse come un’appartenente della classe operaia e non suonasse troppo posh per risultare credibile.
25) Gli spiriti infestanti, malgrado la loro natura incorporea, si manifestano in modo decisamente fisico e in una scena in cui uno di essi, chiamato “Old Bill”, immobilizza Janet sul soffitto. Per farlo è stato necessario girare in un set capovolto.
26) Questa tuttavia non è l’unica sequenza interessante dal punto di vista scenico e tecnico: quella successiva (si veda il primo teaser trailer) vede la protagonista imprigionata in una stanza tappezzata di crocifissi, che uno per uno si girano a testa in giù. Per creare l’effetto sono stati progettati una serie di impianti meccanici tesi a capovolgere ogni singolo crocifisso quando Wan inquadra la stanza.
28) Lorraine è questa volta sopraffatta dalla forza soprannaturale e secondo la Farmiga sarà la prima volta che i due coniugi assisteranno a “una manifestazione fisica dove si viene materialmente colpiti” e da cui si è concretamente intrappolati.
29) Il sequel esplora più a fondo la figura di Lorraine e l’incidente che l’ha segnata per tutta la vita. La Farmiga ha detto a proposito: “Credo che il pubblico sia molto curioso di sapere cosa esattamente abbia visto l’ultima volta. Ed esploriamo proprio questo. Vediamo le sue abilità psichiche questa volta messe alla prova seriamente, fatto che incredibilmente sconcertante per il dinamico duo. È tutto incentrato su quello che lei sente e percepisce”.
30) La vicenda è ambientata 6 anni più tardi, dopo Amityville, dopo un lungo periodo dominato dallo scetticismo della gente intorno e di profonda stanchezza. Di conseguenza, Lorraine Warren è davvero provata e vive una crisi, che la porta a voler abbandonare le indagini sul paranormale; questo subito prima di intraprendere il viaggio per Enfield.
32) Nella casa della donna è presente una stanza con tutti gli oggetti raccolti nei diversi casi affrontati (come descritto nel film), e un prete si reca a benedirla tutti i giorni.
33) Dopo essere diventata amica della demonologa, vera Farmiga ha avuto notevoli difficoltà a separare l’immagine attuale dalla donna di quarant’anni più giovane al centro di The Conjuring – Il caso Enfield. Come ha spiegato: “Lei ha più di ottant’anni ora e mi sto relazionando a una sua versione molto più matura. Così la mia tendenza è di incarnarne tutta l’eccentricità e la saggezza, ma è tutto diverso. Interpreto una donna di 40 anni e lei ne ha 80. Questo impatta sul modo di parlare, di respirare e di muoversi, di spostarsi. La sfida maggiore è stata per me di separare davvero le due [versioni] e di riavvolgere il tempo per mostrare come fosse in realtà la donna più giovane”.
35) James Wan ha deciso di tornare dietro la camera da presa anche in questo seguito, concluse le riprese di Furious 7, perché desiderava “tornare indietro e ricevere un abbraccio”. È stata una decisione di natura emotiva quella di fare qualcosa per gioia e per riunirsi con Vera Farmiga e Patrick Wilson, con i quali ha trascorso un periodo davvero felice durante le riprese del primo film.
36) Per ciò che concerne le riprese di The Conjuring – Il caso Enfield, il regista ha iniziato i lavori avendo già in mente quale avrebbe voluto essere il risultato finale, come realizzarlo e dove posizionare la telecamera. Sebbene inoltre sia ricorso a uno storyboard, non è mai stato un grande fan del suo utilizzo, ma era solo un modo per far meglio comprendere alla troupe e ai produttori il suo punto di vista. In realtà preferisce di gran lunga agire in libertà e improvvisare con i suoi attori sul set.
38) È essenziale per il regista creare una storia e dei personaggi con cui il pubblico sia in grado di identificarsi. “Non importa a quale genere si lavori – se si tratti di horror, fantascienza, dramma o qualsiasi altro – se si hanno dei personaggi a cui si è legati, questa è la cosa più importante. Una storia che sia interessante, con protagonisti avvincenti, in particolare nella cinematografia horror, è davvero importante. Se si desidera che il pubblico sia terrorizzato da quello succede [sullo schermo], è necessario essere coinvolti nelle dinamiche dei personaggi, così da avere il tempo per raccontare la loro storia, prima di mostrare al pubblico tutte queste immagini spaventose. Altrimenti funziona solo a un livello molto superficiale”.
40) Sebbene gli sceneggiatori di The Conjuring – Il caso Enfield, Carey & Chad Hayes e David Leslie Johnson, abbiano voluto cercare di avvicinarsi il più possibile a quello che è successo, il film non replica in maniera pedissequa gli eventi realmente occorsi. È stato infatti necessario condensare eventi con uno svolgimento temporale molto più ampio e manipolare in parte il materiale originario per dare un senso compiuto. Ad esempio, la casa degli Hodgson non ha in realtà un seminterrato, sebbene vi fossero problemi di acqua. Inoltre il demone mostrato nel film è stato inventato per specifiche ragioni di copione.
42) Vivendo a Londra, Frances O’Connor si è recata a Enfield per visitare dal vivo la casa e parlare con alcune delle persone che furono presenti, così da avere un’idea del luogo e dell’atmosfera. Attualmente la casa è abitata.
43) Le riprese di The Conjuring – Il caso Enfield sono state fisicamente molto provanti per la Farmiga, che ha ancora adesso un linfonodo gonfio dalla quantità di grida che ha dovuto improvvisare per le sequenze, a volte per ben 50 ciak. Inoltre, lavorando sotto la pioggia, si è dovuto ricorrere ad attrezzature che non facessero bagnare le lenti della fotocamera, costringendola così ad urlare ancora più forte.
44) Non si è ancora iniziato a discutere la possibilità di realizzare un terzo capitolo di The Conjuring, ma sono iniziati i lavori per il primo film, sono stati acquistati i diritti per 27 file delle indagini dei Warren provenienti da tutto il mondo.
45) Già prima della riprese era stato previsto uno spin-off incentrato sulla suora demoniaca che compare nel film, dal titolo The Nun – La vocazone del male (la recensione).
Chiudiamo con il trailer italiano ufficiale di The Conjuring – Il Caso Enfield: