La piattaforma streaming mette a catalogo in esclusiva lo straniante film del terrore diretto a quattro mani da Laura Alvea e Jose F. Ortuñolo, che ci sprofondano inesorabilmente negli abissi della mente
A volte un’allucinazione è tanto tangibile da sembrare concreta, da divenire generare una confusione dei sensi che proietta il soggetto nella totale dissociazione. Tale senso di profondo smarrimento domina ogni dettaglio, ogni scena, ogni fotogramma dello straniante e terrificante Ánimas (Souls), film diretto dagli spagnoli Laura Alvea e Jose F. Ortuño (già insieme per The Extraordinary Tale of the Times Table nel 2013).
Ogni dettaglio in Ánimas è costruito sapientemente. Sin dai primi fotogrammi ci troviamo proiettati in questa terra di mezzo, in uno scenario surreale e squallido, illuminato da alienanti luci al neon verdi e rosse. La sensazione che viene trasmessa è subito quella che qualcosa non vada, come un’interferenza percettiva, dello sguardo, che ci porta a presagire ab initio che l’immagine catturata dalla camera da presa sia soggettiva più che oggettiva. Siamo davanti insomma a una figurazione lynchiana, un po’ alla INLAND EMPIRE – L’impero della mente per intenderci, ma meno astratta nell’evoluzione del racconto. Gli interni, sapientemente costruiti nei plurimi close-up e dettagli, ne sono un indicatore chiaro, sembrano non luoghi che dietro alla superficie impolverata, nella penombra, celano un baratro. Sono una soglia più che delle pareti tangibili che si dissolvono con lo scorrere del minutaggio davanti agli occhi sconcertati di Alex – e ai nostri -, mentre cerca di orientarsi in questa dimensione instabile. Ossessionata dal nulla che avanza dentro e intorno a lei, comincia sempre più spesso a vedere una sorta di spettro che silente si materializza alle sue spalle, quando meno se lo aspetta. Intanto, lo spazio-tempo implode, interi segmenti di vita svaniscono e lei si trova sbalzata da un appartamento all’altro del fatiscente edificio, come in un dedalo psichico disegnato da un qualche pittore surrealista.
Da un lato sembra che il ragazzo abbia uno spasmodico bisogno di lei, dall’altro – a tratti – si ha il presentimento che voglia eliminarla. Lui, personaggio ambiguo, da una parte sembra estremamente fragile, dall’altra feroce, in qualche sguardo, in brevi smorfie inquadrate in primi piani indagatori. Lui, come lei, nasconde qualcosa, ma non è ciò che ci aspetteremmo. Un ruolo non indifferente nella costruzione del mistero è giocato dalla notevole performance sia di Clare Durant che di Iván Pellicer, ambedue capaci di concretizzare questa complessa fenomenologia emotiva dal principio sino allo sconcertante epilogo. D’altronde, il significato ultimo e il colpo di scena finale del film sono sapientemente nascosti in bella vista da Laura Alvea e Jose F. Ortuño dietro a una sequela di oggetti e indizi rivelatori. Quando ci arriviamo è del tutto inaspettato e insieme perfettamente comprensibile, quasi scontato con il senno di poi. Tutto è stupefacente e geniale metafora di altro, di un iter freudiano di cui non si può approfondire oltre l’essenza, per non rovinarvi la sorpresa.
Horror che tiene lo spettatore incollato allo schermo fini all’ultimo minuto, Ánimas è disponibile nel catalogo Netflix dal 25 gennaio. Di seguito trovate il trailer internazionale: