Terzo capitolo di una saga che diverte ancora grazie a un cattivo ben congegnato che ruba la scena a un Gru ormai troppo edulcorato
La casa di produzione Illumination, in partnership con Universal Pictures, ha creato ormai una decina di anni fa un franchise vincente ed estremamente redditizio, con guadagni che superano ad oggi gli 1.5 miliardi di dollari in tutto il mondo. Quella che è ora una trilogia, segue le vicissitudini di Gru (doppiato da Max Giusti), il cattivo meno cattivo di sempre, che nel primo episodio (Cattivissimo Me, 2010) finisce per adottare le tre bambine orfane in cui si imbatte: Margo (Rossa Caputo), Edith (Veronica Benassi) e Agnes (Arianna Vignoli).
Nel sequel (Cattivissimo me 2, 2015) trovava una compagna, Lucy Wilde (Arisa) e abbandonava la sua carriera di super villain per mettersi dalla parte della giustizia. In questo terzo capitolo ritrova il fratello gemello Dru (sempre Giusti), da cui era stato separato alla nascita, desideroso di entrare nel giro dei cattivi per emularlo. Quello che nasce come antieroe cinico e asociale sfocia prevedibilmente nel sentimentale e zuccheroso padre di famiglia ormai diventato buono.
Gli esserini gialli decidono di voltargli le spalle come conseguenza del suo definitivo abbandono del “lato oscuro”, trovandolo noioso – e qui lo spettatore può solo concordare con loro -, e di partire alla ricerca di un nuovo cattivo.
La loro comicità a tratti è al limite di quella dei film dei fratelli Vanzina, con tre Minions che emettono peti prima che scompaia il logo della Illumination dai titoli di apertura. Comunque, nonostante il solito idioma incomprensibile e i vari ‘banana’ alternati a pernacchie, riescono ancora a strappare qualche risata con siparietti divertenti, come quando finiscono in carcere o quando prendono in giro i talent show musicali.
Il Dottor Nefario invece si autoelimina da subito da Cattivissimo me 3, intrappolandosi nella carbonite, in piena citazione della sorte che tocca ad Han Solo in L’Impero colpisce ancora. I protagonisti indiscussi diventano quindi Gru e la sua nuova famiglia, che scopre di essere più unita che mai quando passa del tempo insieme sull’isola in cui abita Dru, con una serie di sentimentalismi a volte eccessivi ma per fortuna mai stucchevoli perché conditi con autoironia e gag assurde.
Who’s bad?, il motivetto ritmato di Michael Jackson lascia scappare qualche movimento a tempo del piede quando appare il nuovo villain: Balthazar Bratt (Paolo Ruffini), ex bambino prodigio ormai adulto rimasto però intrappolato negli anni’80, caduto nel dimenticatoio e in cerca di vendetta contro Hollywood che ha deciso di cancellare il suo show.
Nei primi fotogrammi lo vediamo intento a cercare di rubare un diamante gigante per completare il suo piano malvagio, Gru fallisce mentre cerca di fermarlo e per questo viene licenziato dalla Lega degli Anti Cattivi insieme alla moglie Lucy. Tenterà comunque di catturarlo e di consegnarlo alla giustizia con l’aiuto del fratello gemello ritrovato aspirante cattivo ma molto impacciato.
In un’intervista, il produttore Chris Meledandri, a proposito di questo smooth criminal, ha dichiarato: “C’è un sacco di materiale degli anni’80 che è divertente da guardare, che sia un semplice yo yo o dei tipici passi di danza come il moonwalk, e ci sono riferimenti che sono nascosti e non così facili da cogliere in un primo momento. Penso senza ombra di dubbio che l’ associazione tra Michael Jackson e gli anni ’80 sia importante e il suo utilizzo fondamentale e necessario per la scena iniziale del film e l’introduzione di Bratt”.
La colonna sonora di Cattivissimo me 3, con tutti questi riferimenti musicali retrò, diventa così importante al pari della ‘awesome mix’ ascoltata nel walkman da Peter Quill. Troviamo un buon connubio tra vintage e nuovo, con il contributo di ben cinque nuovi brani di Pharrell Williams, che è ormai artista consolidato della serie anche grazie al successo di ‘Happy’ dell’episodio precedente. Nella versione nostrana e iberica sentiamo invece il nuovissimo brano di Alvaro Soler (Sofia) e dei Morat: ‘Yo Contigo, Tu Conmigo’ che, come se ci fosse bisogno di ribadirlo, simboleggia l’armonia familiare ritrovata dai protagonisti.
Questo terzo capitolo riesce ancora a divertire nonostante la sottotrama al limite dell’iperglicemia e un finale che rimane molto aperto, lasciando presagire un probabile sequel (che infatti sta per arrivare). Non rimane molto da dire a questa saga di grande successo e Cattivissimo me 3 potrebbe essere un buon pensionamento per Gru & Co. In ogni caso, la Illumination ha in già cantiere Pets 2 e Sing 2, meglio sarebbe puntare sulle novità quando si sono sfruttate praticamente tutte le risorse possibili sui vecchi successi …
Di seguito il trailer italiano di Cattivissimo me 3: