Tutto quello che c'è da sapere sul cult maledetto girato dal regista nel 1932
Dopo un’incursione nel mondo vampiresco con il Nosferatu di F. W. Murnau, abbiamo scelto come secondo classico da trattare uno dei film più controversi della storia: Freaks di Tod Browning.
Freaks merita di essere esaminato per la declinazione crime, già più volte frequentata da Browning nelle sue opere precedenti, dacché al centro della trama vi è il piano della bella Cleopatra e del forzuto Ercole di derubare il povero Hans, di lei innamorato. In secondo luogo, fatto ancor più importante, nella pellicola vengono mostrati personaggi del tutto non convenzionali – i cosiddetti freaks appunto-, soggetti ‘diversi’ e reietti della società che sconvolsero il pubblico del tempo, e non solo.
Sebbene tali performer si esibissero quotidianamente nei sideshow di moda in quel periodo, non erano mai stati mostrati in maniera così priva di filtri e diffusa sul grande schermo, nemmeno dal regista stesso, che aveva comunque già in precedenza parlato nei suoi lavori del mondo degli spettacoli itineranti. Infine, fondamentale è la traccia che il film ha lasciato nella storia del cinema, essendo divenuto un’opera di culto, segnando indelebilmente l’immaginario collettivo e influenzando come poche altre una lunga sequela di lavori successivi, fino ai giorni nostri, basti pensare al recentissimo American Horror Story: Freak Show.
Di seguito trovate le 33 cose da sapere su questo classico che ha fatto scandalo:
1) Freaks è un film del 1932 di Tod Browning, ambientato in un circo itinerante, attrazione molto diffusa in quegli anni. La pellicola è ricorsa a veri artisti circensi, scelta controversa e in parte criticata poiché spettacolarizzava in qualche modo persone affette da deformità fisiche; tuttavia è anche vero che inserendole nel cast, intendeva dare una reale possibilità ad artisti – molti dotati di notevoli abilità – di raggiungere la fama data dal grande schermo.
3) Tra le varie voci, più o meno ufficializzate, c’è anche quella che vuole che il regista abbia abbandonato la casa d’infanzia proprio a causa di una di queste artiste, una ballerina, di cui si innamorò e con cui fuggì. Iniziò dunque a unirsi a circhi itineranti, da cui prese spunto in seguito. Questa gioventù bohèmien fa anche parte però dell’aura di cui era ammantato il suo personaggio.
4) È vero altresì che prima di lavorare nel cinema, il cineasta del Kentucky si cimentò in numerosi lavori appartenenti al mondo dello spettacolo itinerante, tra cui l’imbonitore, il prestigiatore, l’equilibrista, l’attore di vaudeville, il clown, il domatore di cavalli, il comico di burlesque, il contorsionista e il mangiatore di serpenti.
6) Sono apparsi in diversi altri film, il cui più celebre è stato Il mago di Oz (The Wizard of Oz). Si erano dati il soprannome di “The Motion Picture Midgets”.
7) È fu proprio Harry Earles ad aver proposto per primo a Tod Browning l’idea da cui poi sarebbe scaturito Freaks; il materiale originario poi è stato steso in un racconto da Tod Robbins, intitolato Spurs (1923).
9) Il regista, una volta coinvolto, richiese di dirigere un film che in parte mostrasse la vita quotidiana degli appartenenti agli spettacoli itineranti, vita che lui stesso aveva sperimentato lavorandovi in prima persona, riuscendo così a dare una diversa lettura – di chi cioè l’aveva sperimentata – di tale realtà.
11) I diritti di Spurs, detenuti dalla Metro, costarono allo studio 8.000 dollari.
13) La carriera delle due ragazze fu decisamente florida, dopo aver iniziato con spettacoli itineranti, furono assoldate dal celebre Bob Hope come membri del suo corpo di ballo. Divennero così molto facoltose e vissero in una lussuosa villa hollywoodiana.
14) Il mitico Harry Houdini insegnò alle due gemelle l’auto-ipnosi, cosicché poterono finalmente sperimentare un po’ di privacy.
16) La loro carriera terminò miseramente e forzosamente nel 1961 quando, dopo una proiezione di Freaks in un drive-in di Charlotte in North Carolina, il manager delle due attrici le abbandonò lì e furono costrette a lavorare in una salumeria fino alla loro morte, nel 1969.
17) La loro esistenza ispirò uno dei più celebri musical di Broadway, Sideshow.
19) Il ragazzo era uno spirito libero e dopo un solo anno si separò dal suddetto mago e si esibì in numerosi circhi, tra cui quello dei Ringling Bros., prima di approdare nel cast della pellicola di Tod Browning.
20) Schlitzie, uno dei “pinheads”, era affetto da una grave forma di microcefalia e fu d’ispirazione per il fumetto di Bill Griffith Zippy the Pinhead. Alcuni sostenevano che fosse una lei, fatto in parte confermato dalla preferenza per gli abiti femminili, ma nessuno ha mai avuto certezze di questo a causa delle sue terribili deformazioni fisiche e del deficit psichico.
22) Il ruolo di Cleopatra sarebbe dovuto inizialmente andare a Myrna Loy, ma successivamente fu affidato a Olga Baclanov.
23) Anche la platinata Jean Harlow, sarebbe dovuta comparire nella pellicola nei panni di Venere, ma la parte andò poi Leila Hyams, che aveva recitato nel primo film sonoro di Tod Browning, The Thirteenth Chair, nel 1929.
24) Nell’ottobre del 1931, durante il casting, la MGM fu letteralmente invasa da candidati che, direttamente usciti dal mondo dei sideshow e nella speranza di fare carriera nel cinema, si proponevano per interpretare uno dei “freaks” del film. Questa invasione di peculiari personaggi portò lo scompiglio negli studi e, secondo quanto riportato, allarmò il presidente esecutivo Louis B. Mayer, tanto da fargli pensare di bloccare il progetto e molti dirigenti, pieni di preconcetti, organizzarono perfino una petizione per interrompere il flusso di tali comparse.
26) Una volta partita la produzione, gli studi tennero ogni aspetto del set e delle riprese avvolti dal più totale segreto, in ogni modo. Gli artisti / interpreti furono il più possibile tenuti separati da coloro che non erano direttamente coinvolti nelle riprese, che durarono 9 settimane. L’ultima settimana di lavoro non era stata peraltro prevista dal programma, coincise con il primo dell’anno e fu dedicata alla sequenza del temporale.
28) Al debutto al cinema, con tutta probabilità a Huntington Park, Inglewood, o a San Diego, la durata del film era di 90 minuti, mentre la versione poi diffusa fu accorciata a 60′, e subito dopo la prima proiezione Thalberg corse in studio chiedendo un lieto fine. Venne dunque aggiunto un epilogo, con protagonista Hans, che ormai molti anni dopo viveva in solitudine con la servitù grazie all’eredità che aveva ricevuto, mentre Freida confortava il suo cuore spezzato.
30) Tale versione di Freaks circolò fino agli anni ’60, quando la Warner Bros., che nel frattempo aveva acquistato la maggioranza della MGM, ristampò la pellicola dai materiali ritrovati negli archivi.
32) Nello stesso momento, sebbene non compreso dal grande pubblico, il film lasciò una non trascurabile traccia, costruendosi una sua reputazione, riuscendo ad ottenere ottimi incassi in altre città come Cincinnati, Buffalo, Minneapolis, Boston, Cleveland, Houston, St. Paul e Omaha. Su larga scala, però, il film ebbe risultati disastrosi, nonostante l’ampia operazione di marketing che lo precedette.
33) L’ennesimo problema fu rappresentato dal caso di Atlanta, dove la Atlanta Board of Review proibì la proiezione nei cinema della metropoli poiché il giudice incaricato aveva ritenuto violasse le leggi cittadine.
Di seguito il trailer di Freaks: