Il regista francese e il produttore Sam Raimi uniscono le forze e mantengono tutte le promesse del caso, con un thriller horror tesissimo ed efficace, furbo e commerciale, capace di radunare sia lo spettatore casuale che quello appassionato di 'genere' sotto lo stesso ombrellone per un'ora e mezza di puro divertimento. Questa è la serie B che vogliamo, questa è la serie B di cui abbiamo bisogno.
C’è stato un momento in cui il nome di Alexandre Aja sembrava destinato a imprimersi in modo indelebile nel mondo dell’horror, la punta principale di quella ‘new wave del terrore’ transalpina che in qualche modo è stata capace di sdoganare una forma orrorifica più “cruda” ed “europea” un certo tipo di horror violentissimo e non propriamente da grande sala. Poi, qualcosa poco dopo si è rotto: l’ondata francese si è infranta al primo scoglio ed è tornata indietro in un mesto silenzio e i nomi coinvolti non sono riusciti a bucare il botteghino come si sperava e tutto piano piano ha iniziato a normalizzarsi.
Hollywood però è un posto strano e ogni tanto ripesca dal mazzo progetti e nomi incredibili. Così, la notizia saltò subito all’occhio quando un (ex) genio come Sam Raimi e la promessa mancata dell’horror Alexandre Aja avrebbero unito le forze per un “Croc-movie” ad alta tensione. Intanto, la prima cosa che salta all’occhio e che sorprende è che questo Crawl – Intrappolati ha un approccio al (sotto)genere suo di riferimento molto rigoroso, “classico” e serio, praticamente l’esatto opposto dell’intelligentemente idiota Piranha 3D del 2010, sfruttando al massimo la sua angusta ambientazione e portando all’estremo il concept di base su cui ruota.
Praticamente, mentre all’esterno la gente scappa mettendosi al riparo da uno spaventoso uragano che sta per abbattersi, una giovanissima promessa mancata (come il regista?) del nuoto (Kaya Scodelario) si ritrova malauguratamente intrappolata negli scantinati della sua vecchia casa d’infanzia insieme a suo padre (con il quale ovviamente ha un rapporto problematico e pieno di “crepe”), braccata da alcuni alligatori che approfittando degli argini rotti hanno iniziato ad infestare strade e case. Tutti e due gravemente feriti e con il livello dell’acqua in constante salita dovranno trovare un modo per salvarsi e sopravvivere, mentre le bestiacce piano piano fanno man bassa dei vari spuntini umani che si ritrovano tra i piedi.
Il film quindi mette da parte tutta l’exploitation da DVD fatta di tette, computer grafica imbarazzante e cazzate dei Lake Placid & friends, andandosi a collocare in una sorta di ibrido tra lo shark-movie Paradise Beach – Dentro L’incubo di Jaume Collette-Serra (da cui riprende la nuotatrice ferita e semi immobilizzata mentre l’acqua intorno a lei sale favorendo l’avvicinarsi del “mostro”) e il misconosciuto ma ottimo Burning Bright – Senza via di scampo di Carlos Brooks del 2010 (da cui arriva l’idea dell’uragano esterno che in questo caso blocca all’interno di una vecchia casa isolata una ragazza, il suo fratellino autistico e una feroce tigre) riuscendo per fortuna a fare decisamente meglio di quella fetecchia del primo e uscendone a testa alta come il secondo.
Con la sua confezione impeccabile e tirata a lucido per il pubblico da multisala, ma con un occhio sempre generoso al suo essere R-Rated, Crawl – Intrappolati non si perde in chiacchiere e parte subito dimostrando come Alexandre Aja non abbia perso assolutamente la sua grandissima capacità di saper raccontare storie e costruire sequenze da cardiopalma: la tensione è perenne e sale veloce subito dopo i primi minuti e anche l’ovvio (e risibile) lato emotivo fatto di conflitti familiari / personali da affrontare parallelamente alla situazione estrema in cui ci si trova, viene gestito con i giusti minuti e senza nessuna pedanteria di troppo, dando anche quel minimo di carattere che aiuta ad entrare tranquillamente nel mood “serioso” del film.
Nel momento in cui si scrive Crawl – Intrappolati sembra aver aperto anche molto bene in patria (quasi 24 milioni di dollari in 10 giorni, a fronte di un budget di 13.5 milioni) e non si può che esserne contenti di vedere ancora una serie B così pura, “old school” e capace di intrattenere con tanta classe risultando a conti fatti l’horror estivo perfetto.
Che questo porti poi sopra i nomi di autori più che rispettabilissimi e reduci da più o meno giusti flop, non fa che rendere ancora più simpatico e assolutamente consigliabile questo Crawl – Intrappolati. Ovviamente, esteti del realismo e della plausibilità narrativa nel cinema se ne tengano chilometri distanti.
Di seguito il trailer in versione italiana di Crawl – Intrappolati, nei nostri cinema dal 15 agosto: