La voce storica nei videogiochi dell'Agente 47 svela il retroscena
Probabilmente non molti conoscono il nome David Bateson, ma certamente hanno ben presente la sua voce.
Bateson è stato infatti a lungo il doppiatore di uno dei più noti assassini del mondo dei videogiochi, l’Agente 47. Il suo tono unico è arrivato a definire così tanto il protagonista della serie Hitman che per molti fan è difficile immaginare chiunque altro al suo posto – persino l’elite di Hollywood – nella caratterizzazione del personaggio in carne e ossa. Questi stessi appassionati saranno confortati nel sapere che Bateson condivide la loro opinione.
Ho pensato soltanto che una volta rasati i capelli, sembrasse un bambino di 12 anni. Una cosa del tipo ‘Metti giù la pistola Timothy, potrebbe scattarti nella mano … ‘ Non fraintendetemi, io gli do seriamente credito. Penso che sia un attore intelligente e un attore di talento. Ma sono anche sicuro che c’entri anche una bella fetta di politica [nella sua scelta].
La politica a cui Bateson si riferisce dovrebbe avere a che fare con il suo sospetto che il primo film di Hitman sia stato realizzato in modo che la Fox potesse realizzare gli stessi soldi che stavano facendo i videogame. Dal momento che Olyphant era un nome ben noto allo studio, probabilmente la scelta è stata facile.
Tuttavia, Bateson ha rivelato che diversi altri nomi erano stati proposti prima di arrivare a Olyphant:
Credo che Vin Diesel avesse firmato prima di lui per la parte. Poi ho sentito che Bruce Willis aveva effettivamente firmato, e la cosa è diventata tipo ‘Oooh … ‘. Comunque, quando è avvenuto questo iato ed è saltato Vin Diesel, stavano pensando a chi lo avrebbe interpretato. Se ricordo bene, stavano pensando a Paul Walker, all’epoca, ma poi se ne sono usciti con l’idea di ‘Chi è l’Agente 47?’ Nessuno sa che aspetto abbia, perché se lo vedi, sei morto.
Bateson si è poi lamentato solo leggermente del non aver avuto la possibilità di dare corpo al protagonista egli stesso, ma pensa che Rupert Friend (scelto per Hitman: Agent 47 del 2015) abbia fatto un lavoro abbastanza ammirevole, anche se il film diretto da Aleksander Bach non ha particolarmente lasciato il segno.