Al Lido è tempo di documentari sul nostro bel cinema che fu. Si parte con Mondo Sexy e si finisce con Life as a B movie: Piero Vivarelli. Non c'è tempo per Chiara Ferragni
Sono stati diramati i dati ufficiali relativi all’affluenza dei primi sei giorni di Mostra: Venezia 76 ha fatto segnare 105 mila ingressi, con un incremento dell’ 11% rispetto al 2018 e del 22% rispetto al 2017. Non potendo accedere a statistiche e senza aver compiuto alcun tipo di sondaggio a campione, lo avevamo già anticipato con la sola forza dei nostri occhi, dei quali abbiamo ora avuto conferma di poterci fidare. Quegli stessi occhi ci hanno ora convinto che mai al Lido si era vista una tale folla come quella assiepata davanti alla Sala Giardino per l’arrivo di Chiara Ferragni a presentare il documentario di Elisa Amoruso a lei dedicato, Chiara Ferragni unposted: Polizia in assetto anti-sommossa, strade bloccate, ragazzini urlanti a squarciagola. Lo registriamo per puro dovere di cronaca, essendoci invece dedicati oggi a tutt’altre visioni, che attendevamo impazienti.
È stato infatti il giorno di tre documentari sul cinema italiano di genere, snobbato dalla critica colta e dunque abbastanza dimenticato dal pubblico: Life as a B movie: Piero Vivarelli; Fulci for fake; Mondo Sexy. Partiamo da quest’ultimo, anche per levarci il dente, perché è risultato una parziale delusione. L’intenzione del regista Mario Sesti (anagrammi a tema: “stimai eros” e “sa erotismi”) era quella di fornire una panoramica su quella serie di documentari realizzati in Italia negli anni Sessanta in seguito a quello che potrebbe essere considerato il nobile precursore del genere, ovvero Europa di notte di Alessandro Blasetti, del 1958. Lo stesso Blasetti lo definì “uno spezzatino di documentari ammucchiati in chissà quale guazzabuglio e in chissà quale padellone filmico”. Si trattava cioè di un reportage sull’ambiente dei locali notturni e della fauna che li frequentava nelle varie capitali d’Europa. Il titolo del documentario di Mario Sesti unisce questo aspetto (“Sexy”), con il desiderio di esplorare il contesto antropologico e sociale, ripreso dai documentari di Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara e Franco Prosperi (Mondo cane e suoi derivati). Solo questo secondo aspetto viene però davvero approfondito.
Molto più affascinante il documentario di Fabrizio Laurenti e Niccolò Vivarelli, Life as a B movie: Piero Vivarelli. Sono stati necessari ben cinque anni d’interviste e ricerche tra materiali d’archivio ma ne è valsa la pena. Curiosamente gl’inizi di Vivarelli e Lucio Fulci coincisero, essendo stati entrambi parolieri di Adriano Celentano per Il tuo bacio è come un rock e 24000 baci, pezzo utilizzato addirittura da Emir Kusturica nel suo esordio Ti ricordi di Dolly Bell come testimonianza dello spirito di un’intera epoca. Scrissero insieme anche il film Urlatori alla sbarra, diretto proprio da Fulci, dove compare addirittura il grande Chet Baker che si presentava sul set sempre drogato e ubriaco. Una volta doveva interpretare una scena in cui si nasconde sotto un divano. Finita la scena tutti se ne andarono, per poi tornare il giorno dopo e ritrovare Baker ancora addormentato sotto il divano. Piero Vivarelli era passato direttamente dalla X MAS al Partito Comunista e, volendo fare cinema, era intenzionato a iscriversi al Centro Sperimentale. Poi però incontrò Mario Soldati che gli offrì di fargli da assistente e così cominciò a lavorare. Insieme a Fulci e Sergio Corbucci formava un trio che veniva definito “il marciapiede sinistro di Via Veneto“, sia per riferimento politico, sia perché sul lato sinistro stazionavano le loro amate prostitute. Corbucci lo convinse a firmare un contratto di revisione della sceneggiatura di Django. Poi lo convocò a casa sua e gli spiegò che il film sarebbe iniziato con un uomo che trascina una bara. “Strepitoso. E poi?” “Ah, non lo so. Poi devi scriverlo tu”. Altro che revisione, non si sapeva nemmeno cosa ci fosse nella bara. Come e più di Lucio Fulci, Piero Vivarelli era un uomo disordinato che spaziò tra ogni tipo di genere cinematografico e di genere femminile.
Per Fulci for Fake vi rimandiamo alla nostra recensione estesa.
Di seguito il trailer internazionale di Mondo Sexy: