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Titolo originale: Dog Day Afternoon , uscita: 21-09-1975. Budget: $1,800,000. Regista: Sidney Lumet.

Dossier: Al Pacino e la lotta per far tagliare una scena da Quel pomeriggio di un giorno da cani

17/11/2024 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista Sidney Lumet approvò di buon grado la scelta della star

Quel pomeriggio di un giorno da cani film al pacino

Nel classico del 1975 di Sidney Lumet, Quel pomeriggio di un giorno da cani (Dog Day Afternoon), Al Pacino interpreta Sonny Wortzik, un rapinatore di banca alle prime armi in una storia ispirata alla realtà. Basato sull’articolo The Boys in the Bank di P.F. Kluge, pubblicato su Life nel 1972, il film segue Sonny e il suo complice Sal (John Cazale) nel tentativo maldestro di derubare la First Brooklyn Savings Bank.

L’obiettivo era semplice: entrare e uscire con una grande somma di denaro. Tuttavia, Stevie (Gary Springer), uno dei complici, fugge all’inizio, e Sonny scopre che la cassa della banca è quasi vuota, con solo 1.100 dollari disponibili.

Da quel momento, la situazione precipita rapidamente: un incendio accidentale allerta la polizia, e Sonny si trova costretto a chiudersi in banca con degli ostaggi. Il clima di tensione che domina il film è amplificato dal contesto sociale dell’epoca: meno di un anno prima, la rivolta di Attica aveva visto la morte di 43 detenuti, un evento che incombe su Sonny, temendo di essere ucciso dai poliziotti.

In un momento di estrema emotività, Sonny urla “Attica! Attica!” alla folla di curiosi, in una scena improvvisata che è diventata uno dei momenti iconici di Al Pacino.

Quel pomeriggio di un giorno da cani filmIl movente di Sonny per la rapina è una delle sfumature che rendono il film così memorabile: la sua compagna, Leon (interpretata da Chris Sarandon), una donna trans, ha bisogno di soldi per un’operazione di affermazione di genere. Sonny, separato dalla moglie Angie (Susan Peretz), ha un legame profondo con Leon e, mosso dal desiderio di aiutarla, si spinge oltre i limiti della legalità.

La complessità di questo rapporto aggiunge un livello di empatia per Sonny, che si trova a metà tra amore, disperazione e senso del dovere.

Il rapporto tra Sonny e Leon è centrale nella trama, ma i due comunicano prevalentemente a distanza, rendendo ogni interazione ancora più intensa. In origine, la sceneggiatura prevedeva una scena in cui Leon, vestita da Marilyn Monroe, sarebbe andata in banca e avrebbe baciato Sonny.

Tuttavia, Al Pacino si oppose, ritenendo che l’idea non solo fosse troppo caricaturale, ma che avrebbe sminuito l’umanità dei personaggi.

Come ha spiegato nella sua autobiografia, Sonny Boy:

Non solo non era ‘vero’, era anche eccessivamente esagerato, una sorta di parodia comica che minimizzava la situazione.

Al Pacino sentiva che un bacio pubblico e l’abbigliamento appariscente di Leon avrebbero distorto la realtà della storia tra Sonny e Leon, trasformando un personaggio queer in una caricatura.

Pacino discusse la questione con Lumet, spiegando che:

Abbiamo a che fare con esseri umani, che siano eterosessuali o omosessuali. Siamo solo esseri umani. Ho pensato, perché ne stiamo parlando? I poliziotti avrebbero permesso che si verificasse una scena del genere? […] Nel nostro film, la polizia consente a Sonny e Leon di fare una telefonata in cui si dicono effettivamente addio. Questo film è basato su una storia vera, dopotutto, e ho fatto delle ricerche e ho scoperto che hanno fatto una telefonata. Non si sono baciati; non si sono nemmeno toccati. Nessuno era vestito da Marilyn Monroe. Non è mai andata così.

Pacino e Chris Sarandon, invece, improvvisarono la loro scena della telefonata, guidati da Lumet. Entrambi gli attori lavorarono insieme per perfezionare il dialogo e catturare l’intensità emotiva della situazione. Lumet accolse la loro improvvisazione, e la sceneggiatura venne riscritta per adattarsi a quella performance autentica.

pacino quel pomeriggio 1975Quel pomeriggio di un giorno da cani è ricordato come uno dei primi film mainstream a trattare una relazione LGBTQ+ con grande sensibilità. La rappresentazione del rapporto tra Sonny e Leon non riduce mai i personaggi a semplici stereotipi. Molti spettatori e critici si sono chiesti quale fosse l’identità sessuale di Sonny, vista la sua relazione con una donna transgender e il suo passato con una moglie cisgender.

Pacino, tuttavia, non si preoccupava delle etichette e interpretò Sonny semplicemente come un uomo innamorato.

Per me, Sonny era un uomo che amava qualcuno, e non mi importava come quella persona si identificasse“, ha detto l’attore, aggiungendo:

Quello che ho interpretato dalla sceneggiatura è che lui è un uomo con moglie e figli che ha anche una relazione con una persona che si identifica come donna, e che oggi capiremmo essere transgender. Ma sapere questo di lui non mi eccitava né mi infastidiva; non rendeva il ruolo più attraente o rischioso. […] Forse [nel 1975] era una cosa insolita avere un personaggio principale in un film di Hollywood che fosse gay o queer, e che fosse trattato come un eroe o degno dell’affetto del pubblico, ma devi capire che niente di tutto ciò rientra nella mia considerazione.

La rappresentazione realistica e rispettosa di Sonny e Leon, resa possibile dall’impegno di Pacino e Lumet a rimanere fedeli alla verità, ha reso il film un’opera rivoluzionaria.

Di seguito il trailer di Quel pomeriggio di un giorno da cani:

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