Lo sceneggiatore del classico diretto da Paul Verhoeven ha anticipato le caratteristiche del titolo che segnerà il ritorno di Alex Murphy sulle pericolose strade di Detroit
Non è passato molto tempo fa quando i principali studi di Hollywood hanno lanciato l’infausta moda dei remake dei classici della fantascienza.
Prendete RoboCop, ad esempio. Due anni dopo la mediocre modernizzazione ad opera di Len Wiseman di Total Recall – Atto di Forza (2012) ironicamente uno dei rifacimenti più dimenticabili a memoria recente – il regista di Tropa de Elite José Padilha ha rinominato Joel Kinnaman cyborg poliziotto difensore della città di Detroit. E anche se il reboot è stato infarcito di un cast di supporto di tutto rispetto (Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Abbie Cornish e Jackie Earle Haley), la versione 2014 di RoboCop ha faticato a lasciare un’impressione duratura nel suo pubblico (e al box office …).
Avevo visto le proiezioni in anticipo e la gente si era messa a ridere, così ho pensato: “Oh, potrebbe avere successo!” ed è stato un successo maggiore di quanto chiunque realmente pensasse che sarebbe stato. Non mi aspettavo di parlarne ancora trent’anni dopo. È stato un po’ l’inizio della mia carriera e in seguito [con Verhoeven] abbiamo fatto Starship Troopers – che è stato un film enorme che ha richiesto un tempo infinito. Penso che tutto questo sia scaturità da là ed è bello che le persone siano ancora interessate a RoboCop e che ora io stia lavorando a una nuova pellicola per la MGM, quindi forse ne otterremo un altro.
Bene, ecco cosa dirò. Non dovremmo dire troppo. Ci sono stati un sacco di altri film su RoboCop e di recente c’è stato un remake e direi che questo sarebbe una sorta di ritorno al vecchio RoboCop, che tutti amiamo, partire da lì e proseguire. Quindi è davvero una continuazione diretta del primo film. Nella mia mente. Quindi è un po’ più old school.
Sembra proprio che l’andazzo degli ultimi tempi – vedere anche il prossimo Terminator 6 – l’andazzo sia quello di fare piazza pulita di seguiti e remake per azzerare la continuity (come nei fumetti …) e ripartire subito dopo il capostipite, naturalmente intoccabile. Ricordiamo che prima del reboot del 2014, erano già arrivati al cinema due seguiti di RoboCop, nel 1990 e nel 1993, oltre che a un paio di serie televisive live action e animate. Resta da capire ora non solo cosa Neumeier intenda per ‘vecchia scuola’, ma soprattutto se il progetto passerà nella mani di un regista dotato della visione adatta a riproporre sullo schermo adeguatamente le forti tematiche portanti alla base dell’opera.