A 10 anni di distanza, il regista ha ripensato all'adattamento del 2007 con Will Smith a mente lucida
Lo scorso dicembre si è celebrato (?) il 10° anniversario di Io sono leggenda (I Am Legend) del regista Francis Lawrence interpretato da Will Smith (che l’ha definito il “miglior film della mia carriera“) adattamento dell’omonimo romanzo del 1954 di Richard Matheson. La pellicola è stata un grande successo al botteghino, guadagnando ben 585 milioni in tutto il mondo, ma cosa pensa Lawrence del suo lavoro oggi?
La distanza aiuta sempre a portare onestà e chiarezza, e nel corso di una recente intervista, il regista ha parlato dell’approccio che *avrebbe desiderato* aver adottato per il suo lavoro:
Ha proseguito:
Avremmo potuto letteralmente ricreare il libro, cosa di cui sarei stato molto più contento, ma sapete, quando spendi tanti soldi sei in preda al panico di star facendo questo strano piccolo tipo di film artistico su un tizio da solo con un cane a New York e stai cercando di creare un certo tipo di spettacolo, capisci?
Quello che Lawrence sta essenzialmente dicendo qui è che, a ben vedere, avrebbe voluto qualcosa di più piccolo e intimo con l’adattamento del 2007. La pressione di dover trasformare Io sono leggenda in un enorme blockbuster hollywoodiano (il budget è stato di 150 milioni di dollari!) sembrerebbe invece aver dettato la maggior parte delle decisioni creative, con buona pace de regista, impotente in merito.
Sono d’accordo che sia il finale migliore. Voglio dire, è la versione più filosofica del finale, ma in termini di conti spiccioli della storia stiamo facendo tutto ciò che non dovremmo fare, giusto? L’eroe non trova la cura, giusto? Si allontanano verso l’ignoto e le creature che pensavi fossero cattive per tutto il tempo scopri che hanno effettivamente un’umanità in loro e che non sono cattive – l’eroe è il cattivo. E quindi hai praticamente capovolto ogni cosa in testa. L’abbiamo testato due volte e il risultato è stato brutalmente respinto, brutalmente rigettato, motivo per cui abbiamo proceduto con l’altro.
Leggendo queste dichiarazioni, non si può non pensare a quello che la Universal ha recentemente provato a fare con il suo Dark Universe di mostri classici, con la maggior parte dei fan dell’horror che chiedevano da un lato di creare film più piccoli ma spaventosi, e lo studio dall’altra a spendere quantità esagerate di denaro in effetti speciali e scene d’azione spettacolari, col risultato che è sotto gli occhi di tutti. Pensate soltanto a cosa è riuscito a fare Guillermo del Toro con La Forma dell’Acqua con meno di 20 milioni di dollari a disposizione o i primi adattamenti L’ultimo uomo della Terra (1964), interpretato da Vincent Price e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man), con protagonista Charlton Heston nel 1971 (un discorso molto diverso invece sarebbe stata la versione vociferata con Ridley Scott in regia e Arnold Schwarzenegger davanti alla mdp!).
Di seguito il finale alternativo di Io Sono Leggenda: