I Babysitter: incontro con i protagonisti Francesco Mandelli, Francesca Cavallin e Francesco Facchinetti
18/10/2016 news di Giovanni Mottola
Abbiamo parlato a Milano con i tre attori, che ci hanno raccontato la loro esperienza sul set del primo film del regista Giovanni Bognetti
Dopo essere stato presentato in anteprima il 12 ottobre in adesione all’iniziativa CinemaDay (ingresso a 2 euro nelle sale di tutta Italia), mercoledì 19 ottobre uscirà ufficialmente in 400 copie I Babysitter, prodotto dalla Colorado Film in collaborazione con Medusa e realizzato da Giovanni Bognetti, che vede come protagonisti Francesco Mandelli, Paolo Ruffini, Simona Tabasco e il piccolo Davide Pinter e nelle parti di contorno Francesca Cavallin, Antonio Catania, Francesco Facchinetti oltre alla partecipazione straordinaria di Diego Abatantuono.
E’ la storia di Andrea (Mandelli), ultima ruota del carro dell’ufficio del procuratore sportivo Giorgio Porini (Abatantuono), il quale per una sera lo precetta per far da babysitter a suo figlio di dieci anni Remo (Pinter). Peccato che proprio quella sera sia il compleanno di Andrea e i suoi amici intendano organizzargli una festa a sorpresa che, a quel punto, dovrà svolgersi nella casa del capo. Il giorno dopo Porini e la moglie (Cavallin) vengono avvisati dalla Polizia che il figlio è sparito. Ma l’improvvisato babysitter e gli amici hanno lasciato in casa una telecamera in cui è stato registrato tutto quel che è successo la notte prima. Non resta che guardarne il contenuto.
Alla conferenza stampa milanese di presentazione del film, il regista Giovanni Bognetti, alla sua opera prima dietro la macchina da presa dopo aver lavorato come sceneggiatore in molte altre produzioni Colorado (Fuga di Cervelli, Ma che bella sorpresa, Belli di papà), ci spiega come è nato il film. “La Colorado ha comprato i diritti della commedia francese Babysitting e anche del seguito. Poi mi ha proposto di curarne non solo la sceneggiatura, come sono solito fare, ma anche la regia. Della versione originale abbiamo tenuto tutto ciò che ritenevamo potesse funzionare per quella italiana, modificando le situazioni che da noi sarebbero state meno comprensibili”. E’ il produttore Maurizio Totti a descriverci l’operazione remake. “Come avevamo fatto con Belli di papà, abbiamo adattato il film al contesto italiano. Poi in quel caso ci è addirittura capitato che all’estero volessero comprare la nostra versione e allora abbiamo dovuto metterci d’accordo con chi ha realizzato l’originale”.
Poi ci espone le principali modifiche. “Innanzitutto ci piaceva l’idea di realizzare un film corale in cui i babysitter fossero di fatto un gruppo e non uno solo come nella versione originale. Quanto ai personaggi, abbiamo ritoccato in particolare quelli dei genitori. Abbiamo trasformato il padre da editore a procuratore sportivo, essendo una realtà molto più conosciuta nella nostra società, sia per il tipo di attività che svolgono sia perché è noto a tutti quanto ricavino i più affermati: vedasi la super percentuale incassata da Mino Raiola con la cessione di Paul Pogba. Al personaggio femminile, che nella versione originale è una specie di santa, ci ha divertito mettere qualche pecca”. Per la parte della mamma è stata chiamata Francesca Cavallin, attrice bella e brava che il cinema ha sino ad oggi ingiustamente trascurato un po’. Con il suo viso dolce si cala bene nel ruolo della mamma amorevole. “Io sono entrata in punta di piedi in questo gruppo di lavoro, perché loro erano già tutti molto affiatati e per di più io non avevo mai lavorato in una commedia. Ma la Colorado è una specie di famiglia e i compagni di lavoro erano tutti matti, in senso buono; così è stato molto facile per me inserirmi, perché si è creata subito la giusta leggerezza, che non vuol dire però lavorare alla leggera. Poi è stato divertente interpretare insieme a Diego la parte di due borghesi dal cui armadio escono a poco a poco degli scheletri”. Francesco Facchinetti conferma il clima sereno del set: “Per tempi e spazi il cinema è ancora un’isola felice rispetto alla TV, dove capita che ti chiamino alle 23.30 per dirti che è saltato un ospite e chiederti di presentarti in studio a sostituirlo entro le 23.35”. Lui è alla sua seconda esperienza da attore con il gruppo di Colorado, dopo Belli di papà. “Io non sono un attore: recito per gioco, per divertimento”. Gli ribatte Totti: “Ancora per questa volta te la passiamo, ma quando farai il terzo film non varrà più come scusa!”. Riprende Facchinetti: “In Belli di Papà il personaggio mi assomigliava, qui per fortuna no. Il mio ruolo infatti è quello di un ispettore un po’ psicopatico, stile “C.S.I.“, che anziché tranquillizzare i genitori li terrorizza. Ho preparato la parte per un mese; poi sono andato a recitarla davanti ad Abatantuono, che del gruppo è il maestro per comicità ed esperienza, e Diego è stato lapidario: ‘Così fa cagare’. La verità è che l’avevo caricata troppo ed essendo già io di carattere piuttosto su di giri, l’effetto era davvero eccessivo. Così mi ha suggerito di alleggerirla il più possibile”. Rimane da parlare del bambino Davide Pinter e non può che essere il suo “babysitter” Francesco Mandelli a prendere la parola. “Era proprio felice di fare questo film e ci siamo trovati benissimo insieme. Tutti si prendevano cura di lui, ma in realtà avrebbe potuto prendersi cura lui di tutti noi, per quanto è professionale. Andava addirittura a dare consigli al regista!”.
Vi lasciamo con il trailer di I Babysitter:
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