La nostra redazione è nel capoluogo friulano per seguire la diciottesima edizione del Far East Film Festival. Ogni giorno vi racconteremo cosa è successo da queste parti, tra ospiti, anteprime ed eventi
Eccoci qui per la prima pagina di quello che sarà il nostro diario quotidiano direttamente dalla diciottesima edizione del Far East Film Festival di Udine (o FEFF), che quest’anno ci vede tra i web media partner.
I veri piatti forti sono però arrivati in serata, con l’atteso film di apertura, il sudcoreano The Tiger (Daeho), di Park Hoon-jung (già dietro la macchina da presa nel notevole thriller poliziesco Sinsegye e presente in sala, accolto da grandi applausi), seguito a stretto giro da Trivisa (Chu Tai Chiu Fung), nuovo noir della Milkyway girato a sei mani da Jevons Au, Frank Hui e Vicky Wong e prodotto da Johnnie To e Yau Nai-Hoi (anche loro presenti per raccogliere l’ovazione degli spettatori). To si è preso un ulteriore applauso alla presentazione del suo cortometraggio animato (un corto nel vero senso della parola!), realizzato apposta per il FEFF e che aprirà ogni proiezione.
A stemperare – o piuttosto a rafforzare il contrasto – c’è la vicenda di un vecchio ed esperto cacciatore, oppresso dai sensi di colpa, che cerca di insegnare al figlio il rispetto per la montagna e il Re/Dio della montagna, pena conseguenze dolorose, ma allo stesso tempo giuste secondo l’ancestrale patto tra uomo e natura.
Il film di Hong Kong invece – ambientato poche settimane prima dell’Handover del 1997 in una città in pieno boom economico (e corrottissima), dove confluiscono tre criminali dalla confinante Repubblica Popolare Cinese mossi dal desiderio di fare fortuna – possiede invece diversi elementi comuni alle opere della casa di produzione di To, primo su tutti il destino beffardo che si diverte a giocare con le vite delle ignare pedine che pensano di avere il controllo della situazione, fino a quando non scoprono che il Fato ha riservato loro un finale ben diverso da quello previsto. Il titolo (in sanscrito) spiega bene il concetto: Trivisa indica i “Tre Veleni”, ossia l’avidità, l’odio e lo smarrimento – incarnati dai tre criminali -, che secondo gli insegnamenti buddisti sono le cause primarie di tutte le sofferenze. A mancare sono però le grandi scene madri, probabilmente anche a causa della regia tripartita, che rende poco coese le tre storie creando climax che promettono molto più di quanto alla fine mantengono.
Di seguito i trailer dei due film:
The Tiger
Trivisa