In RoboCop 2 è celata una critica alla Orion Pictures, distributore del film di Irvin Kershner
23/06/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Peter Kuran ha voluto recapitare un messaggio diretto alla dirigenza in modo insolito
Chiunque abbai visto almeno una volta RoboCop 2 (1990) di Irvin Kershner sa che è molto difficile trovarci qualcosa di positivo o anche solo un briciolo della grandezza dell’originale del 1987 diretto da Paul Verhoeven.
All’epoca in cui venne realizzato, la Orion Pictures, che stava distribuendo il film negli Stati Uniti, si trovava e in grandi difficoltà economiche, tanto che RoboCop 2 veniva considerata come la pellicola che avrebbe potuto salvarla o definitivamente affossarla. Come sappiamo, la performance al botteghino fu molto lontana dall’essere sufficiente e portò, da lì a un paio d’anni, alla chiusura definitiva della compagnia, che riuscì comunque a mettere in cantiere RoboCop 3.
Il primo RoboCop risultò il capolavoro che è stato anche perchè non subì praticamente alcuna interferenza da parte degli studi hollywoodiani durante la produzione, ma lo stesso non si può dire del sequel, tanto che nel film venne nascosto un simpatico attacco ai vertici della Orion.
L’inside joke arriva intorno al minuto 48, quando RoboCop/Murphy cerca di elaborare la lista di nuove direttive che gli sono state caricate. Poichè il rischio di perderlo è molto alto (l’immagine appare per meno di un secondo), vi alleghiamo lo screenshot (cliccate per ingrandire): fate attenzione alla direttiva 262 …
Il racconto di come questo scherzo sia stato elaborato e realizzato è apparso sul numero della rivista Premiere dell’agosto del 1991. In sostanza, fu opera di Peter Kuran, artista degli effetti speciali visivi (che ha lavorato tra gli altri a L’Impero colpisce ancora), che rivelò: “L’ho semplicemente inserito lì grossomodo. Ho pensato che qualcuno a casa avrebbe potuto notarlo e farsi una risata”. In ogni caso, all’epoca la Orion non rilasciò alcuna dichiarazione ufficiale in merito.
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