Voto: 6/10 Titolo originale: Inside Out 2 , uscita: 11-06-2024. Budget: $200,000,000. Regista: Kelsey Mann.
Inside Out 2: la recensione del secondo film, diretto da Kelsey Mann
19/06/2024 recensione film Inside Out 2 di Gioia Majuna
La Pixar prova ad aggiornare la formula che ha reso il capostipite del 2015 un piccolo classico, con fortune alterne
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Il cambiamento, sia nella vita che nell’arte, arriva spesso con un misto di inevitabilità e disagio. Inside Out 2, atteso sequel di casa Pixar, affronta questo tema a testa alta, arrivando nei cinema a quasi un decennio dal suo predecessore.
Come ricorderete, il capostipite lasciava Riley, una ragazzina sensibile che si trovava sulla soglia dell’adolescenza, sull’orlo di una significativa crescita personale ed emotiva. Ora, mentre guardiamo il sequel, la protagonista ha tredici anni e si trova ad affrontare nuove sfide ed emozioni in un contesto di sconvolgimenti non solo nel suo ‘mondo immaginario’, ma anche all’interno della stessa Pixar.
Lo studio, un tempo salutato come una forza inarrestabile nel campo dell’animazione, negli ultimi nove anni ha infatti affrontato una serie di sconvolgimenti. L’abbandono del suo direttore creativo in seguito alle accuse del #MeToo, la pandemia globale che ha costretto a passare allo streaming e una serie di titoli originali dagli scarsi risultati commerciali hanno lasciato un segno inesorabile sulla Pixar.
Anche Pete Docter, la forza creativa dietro al primo Inside Out, ha affrontato nuovi incarichi all’interno della società in questi tempi turbolenti, rispecchiando le transizioni descritte nel nuovo film stesso.
Inside Out 2 giunge quindi come un’opera che ha il compito di riconciliare il passato con il futuro, una sfida molto simile al viaggio di Riley attraverso l’adolescenza. Riuscirà a ritrovare la magia del suo predecessore e a risuonare nuovamente con il pubblico, come i precedenti successi della Pixar, come i sequel di Toy Story?
Nonostante l’ambizione e la creatività visiva (efficace l’inserimento di elementi in 2D), nei suoi 90 minuti scarsi Inside Out 2 non riesce ad eguagliare la profondità e la complessità emotiva che hanno caratterizzato il primo capitolo. Pur introducendo nuove emozioni nella mente della giovane protagonista, come l’invidia, la noia, l’imbarazzo e l’ansia, fatica a trascendere l’ombra gettata dal cast di personaggi originali.
Come detto, ritroviamo Riley alle prese con i tumultuosi cambiamenti provocati dall’adolescenza. I suoi appigli emotivi, un tempo stabili, si sono spostati, con le amicizie che ora eclissano l’influenza dei genitori e nuove passioni come l’hockey che dominano i suoi pensieri quotidiani.
Mentre la ragazzina attraversa queste transizioni, alle sue emozioni interne – gioia, disgusto, paura, rabbia e tristezza – si aggiunge improvvisamente l’ansia, il cui arrivo segna un punto di svolta nel percorso emotivo di Riley. L’influenza di Ansia innesca una cascata di eventi che minacciano di mettere in ombra Gioia e di far precipitare la giovane nell’incertezza e nella paura.
Diretto da Kelsey Mann, che ne ha anche curato la sceneggiatura insieme a Meg LeFauve e Dave Holstein, Inside Out 2 si presenta allora come un’esplorazione metaforica dello stato ansiogeno, un’emozione molto diffusa tra i giovani di oggi. Si addentra nella complessità degli attacchi di panico e dei meccanismi di coping, con l’obiettivo di fornire una comprensione universale di queste sfide emotive.
Nella sua rappresentazione dell’ansia e del suo impatto su Riley, il sequel sfiora occasionalmente la gravitas che ha caratterizzato il classico del 2015, pur senza raggiungerne le stesse vette di risonanza emotiva.
Al di la dei buoni propositi di fondo, Inside Out 2 si affida spesso a cliché narrativi familiari e a riferimenti all’opera precedente, riecheggiando sentimenti di conforto e di malinconia piuttosto che arrischiarsi in nuovi inesplorati territori.
La struttura narrativa, sebbene modificata con le emozioni del primo capitolo ora ‘esiliate’ al di fuori del quartier generale mentale di Riley, mantiene un senso di prevedibilità. L’affidarsi a richiami nostalgici e riferimenti culturali, pur essendo divertente, manca della struggente originalità che ha reso Inside Out un’esperienza epocale per il pubblico.
L’abilità tecnica della Pixar, tuttavia, rimane un punto di forza. Il film abbaglia per le sue vibranti animazioni e la rappresentazione sempre fantasiosa e divertente del mondo interiore di Riley, catturando l’essenza dei ricordi d’infanzia e dei paesaggi emotivi attraverso dettagli vividi.
Sebbene Inside Out 2 non eguagli le stesse vette di complessità emotiva del capostipite, riesce comunque a costruire un’esperienza visivamente accattivante che si rivolge sia al pubblico più giovane che agli adulti.
Inside Out 2 offre alle famiglie una preziosa opportunità di discutere di emozioni complesse in un contesto facilmente relazionabile. La gestione dell’ansia nel terzo atto del film, pur essendo in qualche modo prevedibile, suona sincera e serve come spunto di conversazione significativo per gli spettatori di tutte le età. Sottolinea l’importanza di abbracciare il cambiamento e di affrontare l’incertezza con fermezza, un tema che si rispecchia nell’evoluzione della Pixar stessa tra i cambiamenti del settore e le costanti sfide creative.
In definitiva, Inside Out 2 è una testimonianza della duratura capacità della Pixar di fondere innovazione tecnica e narrazione emotiva. Anche se non raggiunge l’impatto rivoluzionario del suo predecessore, questo sequel offre una riflessione toccante sulla crescita, il cambiamento e la capacità di resistere di fronte alle inevitabili sfide della vita.
La Pixar continua a evolversi, così come la sua narrazione, navigando in nuovi territori e onorando al contempo i ricordi più cari del passato. Inside Out 2 forse non riscriverà le regole del gioco, ma riafferma l’impegno dello studio d’animazione nel creare storie capaci di avere un impatto trasversale tra le generazioni di spettatori.
Si, c’è una breve scena post credits.
Di seguito trovate il full trailer italiano di Inside Out 2, nei nostri cinema dal 19 giugno:
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