Azione & Avventura

La recensione concisa: Caccia a Ottobre Rosso di John McTiernan

Nel 1990 Sean Connery e Alec Baldwin erano i protagonisti di un kolossal sottomarino claustrofobico e scoppiettante

Ventimila leghe sotto i mari sovietici, capelli a spazzola, sguardo nobilmente folle a metà tra Iosif Stalin e Samuel Beckett, Sean Connery, nel 1984, era pre-Gorbaciov, scappa, nei panni di Marko Ramius, capitano di un sottomarino dell’URSS, l’Ottobre Rosso, dotato di un sistema avanzatissimo di propulsioni nucleari, verso le libere acque occidentali, dopo aver avvertito per lettera i capoccia al Cremlino.

Aiutato da Jack Ryan (Alec Baldwin), un agente della CIA con problemi di vertigini ma dotato di doti psicologiche, sbucherà in America da un fiume del Maine dopo aver seminato le flotte statunitensi e sovietiche che, per ragioni diverse, lo volevano in fondo all’Oceano, con i suoi missili.

In Caccia a Ottobre Rosso (The Hunt for Red October), Sean Connery raffigura un disertore , prepotente, misterioso, regale, che non si fa intimorire né dai tranelli burocratici russi né dai ciechi marines che, senza vederlo, sentono solo i cori commossi dei suoi soldati.

Dalla Russia con amore e un po’ di musica. Romanzati due volte, prima dallo scrittore Tom Clancy, autore dell’omonimo best seller che Ronald Reagan teneva sul suo comodino presidenziale come altri cinque milioni di americani, e nel 1990 da John McTiernan, reduce dal successo di Trappola di Cristallo, i fatti raccontati in Caccia a Ottobre Rosso accaddero davvero nel 1975, non ebbero un budget di 30 milioni di dollari come il film, e mandarono a morte Valerij Sablin, autore della rischiosa fuga.

Manovrando un thriller che ha salde radici nella follia e concedendosi qualche rullo di tamburo retorico nel gioco all’epoca non più attuale fra Bene e Male, Caccia a Ottobre Rosso era solo l’ultimo dei titoli collegati alla guerra fredda sfornati da Hollywood che suonava stereofonico e metteva a fuoco due protagonisti che si completano a vicenda.

Giacché anche l’americano è uno di quegli eroi subito familiari al pubblico, e Alec Baldwin, suo interprete, sfoggia un’interpretazione che lo avrebbe definitivamente lanciato nella serie A degli attori.

John McTiernan, che si avvale di molti altri nomi affidabili, da Scott Glenn a Sam Neill, da Earl Jones à Tim Curry, spende la prima parte del suo claustrofobico kolossal da oltre 2 ore di durata a dare le posizioni della partita, rischiando qualche lungaggine nelle mosse, ma poi suona la carica, monta la sveglia del thriller e organizza un gran finale scoppiettante di superpotenze all’attacco. Ma sempre tenendo, a basso volume, il filo di un certo humour, ben visibile sul volto di Sean Connery, novello Capitano Nemo.

L’affascinante battaglia sottomarina di Caccia a Ottobre Rosso, non indenne da qualche tentativo di poesia, è accompagnata dalla musica prepotente di Basil Poledouris, è sceneggiata dagli esperti e sintetici Larry Ferguson e Donald E. Steward, benissimo fotografata da Jan de Bont e arricchita dagli effetti spedali acquatici della Lucasfilm. Un piccolo classico del cinema d’azione.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Caccia a Ottobre Rosso:

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