Il regista francese ha espresso tutto il suo disappunto sul sottogenere tanto in voga negli ultimi anni
Come solo chi sta da anni rinchiusa in un bunker su Marte non sa, i film di supereroi sono decine ormai e questo genere cinematografico – e televisivo – non sembra mostrare segni di rallentamento, quindi è comprensibile che qualcuno potrebbe essersi un po’ stancato di vederne annunciato uno nuovo su base settimanale. Luc Besson, che certamente non è un tipo che rinuncia a esprimere il proprio parere in pubblico, forse livoroso per il flop americano del suo Valerian e la città dei mille pianeti (che dai noi uscirà solo a fine settembre), ha dichiarato ciò che pensa sull’attuale trend dei film supereroi:
Ne sono totalmente stanco. Completamente. Voglio dire, era grandioso dieci anni fa, quando abbiamo visto il primo Spider-Man, Iron Man, ed ora sono tipo al numero cinque, sei e sette. Ci sono supereroi che lavorano con un altro supereroe, ma non è la stessa famiglia. Sono perso … non riesco a relazionarmi ai supereroi. Non ho superpoteri. Non ho la calzamaglia.
I grandi film di Hollywood dove l’alieno/altro è sempre il cattivo e l’eroe, sempre americano, vogiono mostrare il potere dell’America e come loro ci possono difendere. Brasiliani e francesi, poveracci che dicono: ‘Oh mio Dio, ti ringrazio tanto, sei qui!’. Ma ciò che mi disturba è soprattutto che sono sempre fatti per mostrare la supremazia dell’America e quanto sia grande. Voglio dire, quale paese al mondo avrebbe il coraggio di chiamare un film “Captain Brasil” o “Captain France”? Voglio dire, nessuno. Ne saremmo così imbarazzati e diremmo: “No, no, non possiamo farlo”. Lo chiamano “Captain America” e tutti pensano che sia normale. Ma io non sono qui per la propaganda, sono qui per raccontare una storia.
E’ possibile che dopo queste parole, non vedremo Besson – che comunque ha dimenticato Captain Bretagna – alla regia di un qualsiasi film della Marvel in futuro …