Lo sceneggiatore di 2049 ha raccontato cosa risponde ai fan quando gli chiedono cosa dovrebbero guardare tra final cut, theatrical, director's cut o workprint del classico diretto da Ridley Scott
Come ormai sapete da tempo, Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve (la recensione), sequel del classico di Ridley Scott del 1982, arriverà nei nostri cinema il 5 ottobre, con Harrison Ford ancora una volta nei panni del cacciatore di replicanti Rick Deckard e con Ryan Gosling in quelli dell’Agente K.
No. E’ una delle grandi intuizioni del film – che il soggetto della soggettività sia intessuto attraverso la storia. Che la ricerca dell’autenticità sia il viaggio del personaggio, ed è anche il viaggio di un fan. Quindi, addentrarsi in un possibile seguito è stato solo il riconoscimento che questi sono capi saldi tra i temi in gioco.
Dopo di che, arrivi agli appassionati in mezzo a tutti gli altri che hanno lavorato sul film, scoprendo quale sia la loro versione preferita e il perché.
Lo devo chiedere a Ridley Scott. Lo devo chiedere a Denis [Villeneuve]. Dovrei dibatterne con lui – e lui rispetta le altrui opinioni, perché non c’è giusto o sbagliato. La gente chiede spesso: ‘Quale versione devo guardare se non ho mai visto Blade Runner?’ Io do loro la risposta più semplice: ‘Quella [qualunque essa sia] che puoi guardare stanotte’.
La verità è che non importa [quale versione si guardi]. Sono tutte interessanti a modo loro. Penso, purtroppo, che alcune persone mi abbiano rivelato di non aver mai visto [il film] perché hanno paura di vederne una versione che non sia ‘quella giusta’. È un peccato, perché vale la pena vederne una qualsiasi.
Ma anche perché, con la mancanza di certezze, si sta entrando [automaticamente] nel discorso di Blade Runner.
Dunque, ancora una volta, il relativismo vige quando ci si approccia al classico del 1982. Staremo a vedere se il suo seguito saprà essere altrettanto oscuro e filosofico.
Vi lasciamo intanto con i trailer del capostipite e di Blade Runner 2049: