Titolo originale: Event Horizon , uscita: 15-08-1997. Budget: $60,000,000. Regista: Paul W. S. Anderson.
Paul W.S. Anderson: “Niente sequel e niente director’s cut per Punto di Non Ritorno”
23/05/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista del classico fanta-horror del 1997 ha spiegato le ragioni per cui i fan devono mettere il cuore in pace
Per chi abbia, almeno una volta nella vita, desiderato vedere un seguito di Punto di non ritorno (Event Horizon) o almeno una sua director’s cut, pare che sia necessario abbandonare ogni speranza … A darne conferma è stato Paul W.S. Anderson stesso, regista dell’originale con Sam Neill e Lawrence Fishburne, che durante un recente live Facebook Q & A ha parlato del film del 1997 e dei possibili futuri seguiti … che non si faranno!
Anzitutto ha dichiato su una possibile Director’s Cut del film:
E’ stato realizzato molto più girato di quanto poi finito nel film film. Ma non ne vedrete mai la versione scombinata, perché abbiamo realizzato Event prima della rivoluzione dei DVD. Sapete, i DVD hanno inaugurato quest’era in cui devi avere filmati aggiuntivi, scene cancellate, cose del genere. Non c’era alcuna richiesta [di materiali] ai tempi in cui producevamo soltanto VHS e LaserDisc. […] Quindi il materiale non è stato archiviato molto bene, e dal momento che il film è diventato un grande cult, la Paramount ci ha chiesto di tornare all’opera per altre versioni, abbiamo cercato il materiale, e non esiste.
Invece, approfondendo la questione di un possibile sequel, Anderson ha aggiunto:
Gli elementi che ci hanno in qualche modo azzoppato la prima volta, il fatto che il film non sia legato a un qualche arco temporale ordinato, lasciare le questioni aperte … a quel tempo era un handicap. Penso che forse, se fosse stato tutto veramente lineare e ci fosse stato stato un mostro in giro a uccidere tutti, probabilmente avrebbe fatto maggiori incassi. Ma penso che la gente ancora ne parli oggi perché è un film che suscita dibattito, perché non vi diciamo esattamente cosa sta succedendo e in cosa credere. E ritengo che sia diventato uno dei suoi punti di forza, e il pericolo di tornare in quel mondo è che tu non vuoi spiegare eccessivamente le cose. […] Non paragono il mio film a 2001 [Odissea nello Spazio], ma 2001 c’è, è incredibile, e poi c’è 2010 [L’anno del contatto], che spiega tutto. Ti chiedevi cosa fosse? Ebbene, ecco la spiegazione. E tu non ne avevi bisogno.
Se dunque il regista è piuttosto restio ad approfondire ulteriormente gli inquietanti eventi mostrati in Punto di Non Ritorno, non è per forza detto che un secondo capitolo debba per forza spiegare quanto lasciato sospeso nel suo predecessore; certo è che piuttosto che avere una balzana ricapitolazione, peraltro incoerente, con quanto venuto prima – come successo qualche mese fa con il suo Resident Evil: The Final Chapter (la nostra recensione) – meglio certamente desistere in partenza!
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Fonte: Crave