Il regista del classico fanta-horror del 1997 ha spiegato le ragioni per cui i fan devono mettere il cuore in pace
Per chi abbia, almeno una volta nella vita, desiderato vedere un seguito di Punto di non ritorno (Event Horizon) o almeno una sua director’s cut, pare che sia necessario abbandonare ogni speranza … A darne conferma è stato Paul W.S. Anderson stesso, regista dell’originale con Sam Neill e Lawrence Fishburne, che durante un recente live Facebook Q & A ha parlato del film del 1997 e dei possibili futuri seguiti … che non si faranno!
E’ stato realizzato molto più girato di quanto poi finito nel film film. Ma non ne vedrete mai la versione scombinata, perché abbiamo realizzato Event prima della rivoluzione dei DVD. Sapete, i DVD hanno inaugurato quest’era in cui devi avere filmati aggiuntivi, scene cancellate, cose del genere. Non c’era alcuna richiesta [di materiali] ai tempi in cui producevamo soltanto VHS e LaserDisc. […] Quindi il materiale non è stato archiviato molto bene, e dal momento che il film è diventato un grande cult, la Paramount ci ha chiesto di tornare all’opera per altre versioni, abbiamo cercato il materiale, e non esiste.
Invece, approfondendo la questione di un possibile sequel, Anderson ha aggiunto:
Gli elementi che ci hanno in qualche modo azzoppato la prima volta, il fatto che il film non sia legato a un qualche arco temporale ordinato, lasciare le questioni aperte … a quel tempo era un handicap. Penso che forse, se fosse stato tutto veramente lineare e ci fosse stato stato un mostro in giro a uccidere tutti, probabilmente avrebbe fatto maggiori incassi. Ma penso che la gente ancora ne parli oggi perché è un film che suscita dibattito, perché non vi diciamo esattamente cosa sta succedendo e in cosa credere. E ritengo che sia diventato uno dei suoi punti di forza, e il pericolo di tornare in quel mondo è che tu non vuoi spiegare eccessivamente le cose. […] Non paragono il mio film a 2001 [Odissea nello Spazio], ma 2001 c’è, è incredibile, e poi c’è 2010 [L’anno del contatto], che spiega tutto. Ti chiedevi cosa fosse? Ebbene, ecco la spiegazione. E tu non ne avevi bisogno.
Se dunque il regista è piuttosto restio ad approfondire ulteriormente gli inquietanti eventi mostrati in Punto di Non Ritorno, non è per forza detto che un secondo capitolo debba per forza spiegare quanto lasciato sospeso nel suo predecessore; certo è che piuttosto che avere una balzana ricapitolazione, peraltro incoerente, con quanto venuto prima – come successo qualche mese fa con il suo Resident Evil: The Final Chapter (la nostra recensione) – meglio certamente desistere in partenza!