Il regista spiegava i suoi clamorosi piani per 'sconvolgere' l'imbalsamato pubblico del Teatro Ariston nell'edizione numero 37
Dopo aver parlato la scorsa settimana della clamorosa collaborazione saltata all’ultimo tra Dario Argento e Ugo Tognazzi, oggi – visto anche l’argomento caldissimo in questi giorni … – ripeschiamo dagli archivi del tempo un’interessante intervista realizzata da Adele Gallotti nell’ottobre del 1986 e pubblicata su La Stampa, in cui il regista romano declamava i suoi progetti orrorifici per la regia di … Sanremo!!
Argento venne infatti chiamato da Pippo Baudo in persona per ‘vivacizzare’ il Festival della canzone italiana del 1987, suscitando ovviamente scalpore tra gli addetti ai lavori. Il regista, uscito dalla buona accoglienza per Phenomena del 1985 e al lavoro su Opera (che sarebbe uscito da lì a pochi mesi nei cinema), pur non svelando nulla nello specifico prometteva:
Alla domanda di come avrebbe reagito qualora le sue proposte fossero state scartate, Argento rispondeva:
Non ho ancora firmato niente. Posso sempre ritirarmi. Certo, mi piacerebbe riuscire a tenere il pubblico col fiato sospeso e, naturalmente, fargli anche ascoltare delle belle canzoni.
Come purtroppo poi avvenuto, il regista romano per motivi ignoti (probabilmente per il tono conservatore della manifestazione) venne messo da parte e i suoi piani per terrorizzare Sanremo numero 37 sfumarono, lasciando i fan con l’acquolina in bocca di sapere cosa avrebbe saputo allestire.