Il regista giapponese porta sullo schermo un adattamento live action assolutamente delirante e dissacrante, riservato esclusivamente agli estimatori del manga di Hideaki Sorachi. Astenersi tutti gli altri.
Con Gintama, ultimo in ordine di tempo – almeno tra quelli presentati nei Festival europei – della recente ondata di adattamenti live action nipponici di noti manga/anime dopo JoJo’s Bizarre Adventure: Diamond is Unbreakable, Fullmetal Alchemist e L’Immortale, in molti potrebbero sentirsi come minimo spaesati alla fine dei suoi titoli di coda (sempre che ce l’abbiano fatta ad arrivare al termine dei suoi 131′). Ci sono una varietà di ragioni a monte di tale affermazione, ma già nei primi dieci minuti di questa cartoonesca commedia d’azione viene spiegato apertamente che la versione dal vivo del popolare manga / anime di Hideaki Sorachi scritta e diretta da Yūichi Fukuda (HK/Hentai Kamen e Mr. Nietzsche in the Convenience Store) è rivolta prettamente ai fan del folle materiale originario e che tutti gli altri che vi ci si dovessero imbattere potrebbero rimanerne sconcertati. Astenersi quindi chi cercasse un film coerente o lineare. Si tratta in sostanza di oltre due ore di bizzarro slapstick e umorismo random, amalgamati con una quantità impressionante di urla e di uno stile stratificato e spesso fumettoso che mescola senza soluzione di continuità Chanbara, fantascienza, comedy e azione in un unico genere.
Ciò che viene reso immediatamente evidente, è che Gintama emana un’energia illimitata. Quello di Yūichi Fukuda è un film che si rifiuta di tirare il freno a mano, o anche solo di scalare una marcia, una volta che è partito, infischiandosene dello spettatore che non è in grado di tenere il passo, della coerenza della sua struttura narrativa e della logica. Nel prologo, la pellicola si apre con un narratore – uno dei tre protagonisti – e ripercorre la sua introduzione della star dai capelli argentei mentre questi entra in azione per aiutare proprio il narratore, dilungandosi parallelamente nell’esposizione dei fatti. Un modo abbastanza normale per avvicinarsi alla costruzione di questo universo con cui Gintama si propone di inondare lo schermo. Tuttavia, dopo questa sequenza, il film prende deciso la strada del meta-cinema, con riferimenti diretti a Dragon Ball a One Piece e coi tre avatar animati dei tre leader che essenzialmente si urlano addosso l’un l’altro mentre i titoli di testa scorrono, rompendo la quarta parete per anticipare direttamente al pubblico quello a cui sta per assistere. Per la serie, ‘mettere le cose in chiaro’. Da lì, Gintama diventa implacabile. La folle commistione di battute assurde, l’umorismo infantile, l’approccio frastornante a tutte le sue tematiche e ai personaggi, e la mescolanza di generi a volte quasi abrasiva. L’atteggiamento scanzonato di ogni cosa, inclusi alcuni degli elementi più emotivamente pregni, lo salvano dal risultare troppo conflittuale o problematico, ma per coloro che non hanno familiarità con lo stile del manga o dell’anime può essere anche travolgente. Se non altro, lo stato confusionale non dovrebbe riuscire a mitigare la bontà della confidenza con cui viene trattato il materiale di partenza anche se la narrazione generale appaia apparentemente familiare – soltanto condita con cani giganti, costumi da mascotte, effetti visivi degli dei Looney Tunes, astronavi e una sana dose di body horror.
In definitiva, per chi non ha familiarità con l’anime o il manga di Gintama, questo adattamento live action sembrerà solamente una pillola grande e molto rumorosa da ingoiare. Quelli che non intendono abbandonarsi blandamente alle sue trovate, meglio invece si fermino prima ancora di iniziare, al massimo al trailer. Per coloro che invece ne maneggino e apprezzino la fonte già prima di entrare al cinema, o che almeno possano contare su solide basi in materia di pellicole giapponesi dissacranti e deliranti, l’ultima fatica di Yûichi Fukuda sarà solamente un’orgia di energia e spasso tutti da assaporare, un assalto alla sanità mentale del cinefilo medio. Un film non per tutti, ma a Gintama sta benissimo così.
Di seguito il trailer originale: