Nel suo ventennale, riscopriamo il secondo tomo della popolare saga fanta-vittoriana
A qualche mese dal primo (la recensione), BAO Publishing ha dato alle stampe anche il secondo volume della nuova edizione di La Lega degli Straordinari Gentlemen (The League of Extraordinary Gentlemen), notissima serie a fumetti creata da Alan Moore e dal disegnatore Kevin O’Neill, riproponendola al pubblico italiano nel formato originale americano (di dimensioni maggiori rispetto al precedente quindi) e sempre in edizione cartonata.
Questa la trama del secondo tomo , sempre consigliato a un pubblico maturo (232 pagg, 22 euro):
Seguiamo le rivelazioni sul mondo narrativo di Herbert George Wells, l’autore della Guerra dei mondi. I marziani invadono il Surrey, e non si fermeranno lì! Tocca a Mina Murray, Allan Quatermain, il Capitano Nemo, Griffin l’uomo invisibile e Mister Hyde affrontare la situazione, sotto il comando dello sfuggente Campion Bond e del mefistofelico Professor Moriarty, il nuovo “M” dello spionaggio inglese! Una storia mozzafiato, ritmata in modo impareggiabile, un autentico manuale di narrazione a fumetti. Imperdibile, soprattutto in questa nuova edizione in grande formato, riveduta e corretta.
Con La Lega degli Straordinari Gentlemen Vol. 2 viene tracciata bene la linea di demarcazione per quelle figure collegate al primo volume e la vittoria – come spesso accade – arriva con un costo elevato. Una linea di demarcazione che sembra arrivare perché la piena maturazione dei tratti più spregevoli delle personalità dei personaggi chiave qui giunge a compimento. Il ‘bardo di Northampton’ capitalizza l’apparente familiarità del lettore in maniera più completa che nel predente tomo, e questo ha un impatto decisamente drammatico sulla storia.
In molti modi, la lettura superficiale di questo fumetto sembrerà abbastanza semplice, sebbene depravata in alcune sue parti. Tuttavia, le implicazioni su chi siano realmente gli Eroi e a cosa realmente ‘servano’ sono l’aspetto più interessante della lettura. L’arte padroneggiata da Kevin O’Neil è solida, giocando con gli stereotipi visivi del genere con grande abilità. L’artista britannico si cimenta con un tratto vicino alla xilografia e alle illustrazione dei romanzi pulp, muovendo la vicenda in modo più sprezzante nel tempo e nello spazio. Non fosse chiaro, la disillusione della Lega rispecchia la disillusione che si avvicinava con l’approcciarsi dell’epoca d’oro vittoriana.
Imperdibile, in chiusura di volume, L’almanacco del Nuovo Viaggiatore, sei capitoli fittissimi di parole e descrizioni ‘utili’ a chi volesse appunto avventurarsi in pericolosi quanto sbalorditivi viaggi in giro per il mondo. Testimonianza limpida dell’immaginazione sconfinata e della perizia ai limiti del maniacale di Alan Moore.
Di seguito alcune pagine in alta definizione di La Lega degli Straordinari Gentlemen vol. 2: